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Maxi-truffa sui bonus edilizi: 10 milioni sequestrati e 15 arresti nel Barese. Un’intera famiglia di imprenditori coinvolta in un’associazione per delinquere. Operazione congiunta di Guardia di Finanza e Carabinieri.


BARI – Un sofisticato sistema di frode legato ai bonus edilizi è stato smascherato nel corso di un’operazione condotta congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri nella provincia di Bari. L’inchiesta, coordinata dalla Procura del capoluogo pugliese, ha portato all’arresto di 15 persone, al sequestro di beni per un valore complessivo di 10 milioni di euro e alla scoperta di una rete criminale radicata tra Bari e Altamura.

Maxi-truffa sui bonus edilizi: una famiglia di imprenditori di Altamura

Al centro dello scandalo emerge il nome di Giuseppe De Scala, 47 anni, imprenditore edile definito dagli inquirenti come il “capo e promotore” dell’organizzazione criminale. Coinvolti anche i suoi genitori, Aniello De Scala e Maria Frappampina, suo fratello Michele e altre figure legate alla famiglia. In totale, 15 persone sono state raggiunte da misure cautelari. Uno è finito in carcere, otto agli arresti domiciliari, mentre sei sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La frode: crediti d’imposta per lavori mai eseguiti

Il modus operandi dell’organizzazione ruotava intorno all’indebito accesso ai benefici del “bonus facciate”. Tra maggio e novembre 2021, i truffatori avrebbero creato una serie di operazioni fittizie, ottenendo crediti d’imposta per un totale di 17,2 milioni di euro. Questi crediti, poi ceduti a Poste Italiane, hanno fruttato alla banda oltre 13 milioni di euro, al netto delle commissioni.

Secondo le indagini, però, i lavori di ristrutturazione dichiarati non sarebbero mai stati effettuati. Le fatture, sebbene formalmente corrette, risultavano false. La complessità del sistema emerge anche dalle intercettazioni, dove gli indagati discutevano apertamente del meccanismo fraudolento e dell’utilizzo di carte di credito prepagate per movimentare le somme. Si parla di almeno 80 carte da 200 euro ciascuna, con transazioni che raggiungevano anche un milione di euro al mese.

Maxi-truffa sui bonus edilizi: un’organizzazione ramificata e ben strutturata

L’organizzazione faceva affidamento su oltre 40 prestanome e otto società, tra cui Fd Service srl, La Globalsystem srls e Megaservice srls, che, secondo gli investigatori, risultavano “per lo più inattive”. Queste società avevano il compito di emettere le fatture false necessarie per giustificare i crediti d’imposta.

Le misure cautelari e i beni sequestrati

Oltre agli arresti, le forze dell’ordine hanno sequestrato beni mobili e immobili per un valore complessivo di 10 milioni di euro, oltre a circa 50 carte di credito. Tra i sei indagati con obbligo di firma, figurano anche Nicola Abrescia e Danilo Petrara, già coinvolti in un’altra recente inchiesta su emissione di fatture false.

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