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VIGGIANO – Nella prima mattinata, al lungo suono delle campane e al canto di “Viva Maria”, la Madonna nera, dalla Basilica Pontificia è stata trasportata in processione verso piazza Papa Giovanni XXIII. Purtroppo il protrarsi dell’emergenza sanitaria, anche quest’anno, come ha annunciato nei giorni scorsi il rettore del Santuario,
Don Paolo D’Ambrosio, per ragioni prudenziali tese unicamente a salvaguardare il bene primario della salute pubblica, il programma religioso è stato ridimensionato e annullate anche tutte le manifestazioni civili che abitualmente accompagnano lo svolgimento della festa religiosa, dai concerti musicali alla consueta fiera, che tradizionalmente anima le strade cittadine. Nonostante ciò, il “popolo di Maria” si è ritrovato unito, in preghiera e devozione, in piazza San Giovanni, per omaggiare la “Bella Signora del Monte”, protettrice del popolo lucano.
Tanti devoti, di tutte le età, giovani entusiasti, madri con i bambini, anziani, adulti, uomini e donne uniti nel comune affetto alla Regina delle Genti Lucane. Alcuno sono giunti anche dalle zone limitrofe come il gruppo di fedeli provenienti da Caggiano (Campania) che dopo tre giorni di cammino fatto di fede e di speranza sui tratturi lucani sono giunti alla meta finale a devozione della Madonna del Sacro Monte di Viggiano.
Una festa quella di ieri iniziata con un tempo un po’ birichino con alcuni nuvoloni minacciosi di pioggia, interrottasi all’arrivo della Madonna in piazza per la cerimonia dell’omelia. E come sempre l’arrivo della Protettrice del popolo lucano è stata annunciata prima con gli spari e un tripudio di colori che ha contraddistinto i cosiddetti “cinti votivi”, castelli di candele disposti a torre, ornate con nastri, festoni colorati, fiori, grano e immaginette sacre della Vergine, portati in testa da uomini e donne che durante il “cammino” ballano e cantano.
Una specie di rituale secolare per rendere omaggio ad una grazie ricevuta. La statua, all’interno di un urna settecentesca, posta su un piedistallo ligneo è stata portata a spalla dai fedeli, i cosiddetti “portatori”, la “forza e l’anima” di Maria. Ad attenderla nella piazza e lungo il vialone, molti devoti. A “salutare” la Regina e Patrona della Lucania, gli arcivescovi e i vescovi della regione ecclesiastica. Ma non solo, nel piazzale antistante il palco, le autorità istituzionali con la presenza della massima espressione, il presidente della Regione, Vito Bardi e i sindaci dei Comuni lucani, rappresentati ognuno da un proprio gonfalone.
Ad officiare la celebrazione, l’Arcivescovo metropolita di Potenza, Monsignor Salvatore Ligorio insieme alle altre autorità ecclesiastiche. Per ragione di sicurezza, non più di mille persone nella piazza. «Il Vangelo registra – ha detto l’arcivescovo nella sua omelia – lo stare “presso” la Croce, in un significato di dignitosa forza e prossimità verso Colui che soffre».
«Quante – ha aggiunto – soprattutto in questo tempo di pandemia, sono le situazioni di fatica, di malattia, di prova, di mancanza di lavoro che chiedono a noi di rimanere nelle situazioni con stabilità e dignitosa attenzione! Lo stare di Maria è lo stare della vicinanza, dell’ascolto, del farsi prossimo».
Al termine della celebrazione eucaristica, la Madonna ha sostato per l’intero pomeriggio nella piazza, dove i fedeli l’hanno omaggiata in tutta sicurezza e nel rispetto del distanziamento sociale previsto. Dopo il concerto bandistico e lo spettacolo di fuochi pirotecnici la Madonna ha fatto rientro in Basilica.
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