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IL mondo si presenta a Barcellona 1992 profondamente trasformato: il Muro di Berlino è crollato, la Guerra fredda è finita, Urss e Jugoslavia non esistono più e il blocco comunista si è dissolto.
IL mondo si presenta alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 profondamente trasformato: il Muro di Berlino è crollato, la Guerra fredda è finita, l’Urss e la Jugoslavia (almeno nei suoi confini originali) non esistono più e il blocco comunista si è dissolto.
Quasi tutti gli atleti ex sovietici si presentano sotto la bandiera della Squadra Unificata e dopo una lunga assenza tornano ai Giochi anche Cuba e Sudafrica (finalmente è finito l’apartheid). I numeri di Barcellona, che fin dal lontano 1924 sperava di poter ospitare un’Olimpiade, sono da record, con 172 Paesi presenti e più di 9000 atleti.
L’Italia va bene nella pallanuoto, mentre i padroni di casa trionfano nel calcio e si piazzano sesti nel medagliere generale. Un risultato che può sembrare modesto, ma è in realtà un grande successo, se si pensa che in questa sola edizione dei Giochi gli spagnoli quasi eguagliano il numero di medaglie conquistate in un secolo di Olimpiadi.
Gli Usa, che nel complesso vengono battuti dalla Squadra Unificata, schierano i campioni dell’NBA per il torneo di basket. E tra Michael Jordan, Magic Johnson e le altre stelle del “Dream Team” non c’è spazio per gli avversari, col pubblico appassionato alla pallacanestro come non era mai accaduto prima.
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