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TUTTE le strade (prima o poi) portano a Roma e quella delle Olimpiadi ci ha messo più di sessanta anni per arrivare nella Città eterna… Ma nel 1960, dopo la rinuncia di più di mezzo secolo prima per ragioni economiche, l’organizzazione dei Giochi viene finalmente assegnata all’Italia e il Bel Paese realizza una delle più belle edizioni dai tempi di de Coubertin ai giorni nostri. Le meraviglie di Roma, che viveva gli anni magici della Dolce Vita, e il clima favorevole sono un’ottima base di partenza, ma l’Italia riesce nel miracolo di costruire ottimi impianti sportivi e un Villaggio Olimpico che proprio in questi anni sta tornando al suo antico splendore dopo un lungo periodo di degrado. Ancora una volta a fare incetta di medaglie è l’Urss (in totale ne conquista addirittura 103), ma va molto bene l’Italia, che con 13 ori, 10 argenti e 13 bronzi si piazza al terzo posto. Come al solito, gli Azzurri trionfano nel ciclismo e il grande pugile Nino Benvenuti riesce a farsi notare persino più del mitico Cassius Clay (che qualche anno dopo avrebbe cambiato nome in Muhammad Alì). Il velocista Livio Berruti è il primo europeo a battere gli americani sui 200m. Tra i campioni di questi Giochi un posto particolare nella storia dello sport spetta a Abebe Bikila, l’etiope simbolo della fine del colonialismo che vince la maratona correndo a piedi nudi e stabilisce anche il nuovo record olimpico.

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