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NEL 1956, sessanta anni dopo la rinascita, le Olimpiadi finalmente raggiungono il sud del mondo, con la XVI edizione organizzata a Melbourne.
NEL 1956, sessanta anni dopo la rinascita, le Olimpiadi finalmente raggiungono il sud del mondo, con la XVI edizione organizzata a Melbourne.
L’obiettivo è cercare di diffondere sempre di più lo spirito olimpico, ma non mancano i disagi. I Giochi infatti si disputano tra novembre e dicembre, quando in Australia è estate, e molti atleti soffrono per il cambio di clima, mentre una legge restrittiva sull’ingresso degli equini costringe il CIO a far svolgere in Svezia le gare equestri.
Nonostante la lontananza, le crisi politiche europee (l’Ungheria) e del Mediterraneo (il canale di Suez) rovinano l’atmosfera olimpica: molti Paesi, infatti, decidono di non partecipare ai Giochi per protesta e così gli atleti sono circa 2000 in meno rispetto all’edizione precedente. E c’è proprio l’invasione sovietica dell’Ungheria dietro l’episodio più celebre di queste Olimpiadi, la “Partita del sangue nell’acqua”, lo scontro (è difficile parlare di gara…) tra la squadra di pallanuoto di Mosca e quella di Budapest.
A Melbourne, l’Urss per la prima volta conquista il primo posto nel medagliere, seguita dagli Usa e dai padroni di casa. Quarta, nonostante tutto, proprio l’Ungheria. Tra gli atleti italiani, gareggia Carlo Pedersoli, che diventerà famoso come Bud Spencer in ben altri ruoli. Alla cerimonia di chiusura, come per incanto, calano tutte le tensioni che hanno avvelenato l’atmosfera dei Giochi e gli atleti sfilano senza bandiere.
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