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Nel 1928, l’organizzazione della IX edizione dei Giochi tocca ad Amsterdam. Non c’è più de Coubertin, ma debutta la fiamma olimpica e compare la Coca-Cola come sponsor ufficiale.
Nel 1928, l’organizzazione della IX edizione dei Giochi tocca ad Amsterdam. Non c’è più il barone de Coubertin, ma debutta la fiamma olimpica e compare la Coca-Cola come sponsor ufficiale.
Molti atleti sono costretti a dormire sulle navi e non si affermano grandi campioni, ma il successo di pubblico è buono. L’Italia conquista 7 ori, ma per Mussolini non è abbastanza e il presidente del CONI Lando Ferretti ci rimette il posto. Per la X Olimpiade del 1932 si torna negli Usa, a Los Angeles. Ottima l’organizzazione, con gli uomini alloggiati nel Villaggio Olimpico e le donne in albergo, ma la lontananza fa calare il numero degli atleti.
Per l’Italia è un trionfo: si piazza al secondo posto dietro i padroni di casa con 36 medaglie (12 ori) e una netta prevalenza nella scherma e nel ciclismo. Per la prima volta i premiati salgono sul podio e vengono eseguiti gli inni nazionali. Le Olimpiadi del 1936 sono le ultime prima della Seconda Guerra mondiale e a ospitarle è proprio la Germania nazista, con Joseph Goebbels che le trasforma in un grande strumento di propaganda. Perfetta la macchina organizzativa (con la televisione per la prima volta a seguire le gare) e imbattibile la squadra tedesca che si porta a casa 89 medaglie.
L’uomo simbolo dei Giochi però è l’afroamericano Jesse Owens che conquista 4 ori. L’Italia si aggiudica 22 trofei e vince il il torneo di calcio, dopo aver trionfato nei Mondiali del ’34 e del ’38. La grande Ondina Valla è la prima campionessa olimpica in maglia Azzurra.
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