Angelina Mango e Geolier
4 minuti per la letturaSanremo 2024: gara e serata cover, Angelina Mango e Geolier, il Festival non si smentisce e porta con sé la tipica polemica
Sanremo chiude il sipario e porta con sé, come da tradizione, polemiche e malumori. Non è una novità infatti che ad ogni Festival di Sanremo ci sia sempre qualcuno che rimane scontento e qualcuno che esulta. E quest’anno la polemica sulla gara non si è fatta attendere.
Si è parlato di razzismo, di antimeridionalismo, di discriminazione. La verità è una e una sola: ci sono vincitori e vinti e la sconfitta non sempre ha un sapore gradevole. E poi ci sono gli strumenti per decretarle le vittorie, anche questi non sempre utilizzati nel modo giusto ma ci sono. E li dobbiamo accettare.
Procediamo per gradi, partiamo dalla prima polemica: la vittoria di Angelina Mango a Sanremo 2024, che avrebbe spodestato Geolier primo invece al televoto. Le giurie quest’anno erano tre: il pubblico da casa, le radio e la Sala stampa. Ogni giuria aveva un peso diverso sul voto: il televoto il 34%, le altre due, rispettivamente, il 33%. Focalizziamo l’attenzione sulla cinquina annunciata da Amadeus a fine serata e quindi solo sull’ultima votazione alla quale hanno partecipato le tre giurie. Geolier ha ricevuto il 60% di preferenze al televoto. Angelina Mango il 16%. Ma per la Sala Stampa Geolier era penultimo, per le Radio ultimo. Ed è per questo motivo che c’è stato il ribaltone, con Angelina Mango alla vittoria del Festival di Sanremo.
Una vittoria meritata? Chi può dirlo. Certo è che dopo lo “scandalo” della serata delle cover e dopo quindi la vittoria di Geolier, non si può più parlare di meriti. Perché quando entrano in gioco i risentimenti, la gara prende una piega diversa. Ma vediamo la cosa nel dettaglio: Geolier ha vinto la serata delle cover in cui ha portato un medley dal titolo “Strade” assieme a Luchè, Guè e Gigi D’Alessio. Una performance sicuramente da sufficienza ma non da vittoria. Eppure ha vinto. Il motivo? Lo capiamo subito.
Intanto partiamo da una osservazione: chi è Geolier? È un rapper di 23 anni di Secondigliano il cui ultimo album è stato il progetto discografico più ascoltato del 2023. Lui stesso è stato l’artista più ascoltato e non solo in Campania, non solo in Italia. Inutile dire che una fanbase già piuttosto compatta l’avesse ancor prima di arrivare sul palco dell’Ariston. In più Geolier è la voce di un popolo e non solo quella di Secondigliano, di Napoli, della Campania, è la voce di tanti giovani che provengono – come lui – da contesti difficili e che hanno voglia di farcela, di riscattarsi.
Poi è anche napoletano. E che la Campania lo abbia sostenuto non è di certo un mistero, lo abbiamo visto tutti, ma soprattutto non è un reato. Anzi, è forse più apprezzabile quanto un popolo si unisca e si compatti per sostenere un artista della sua terra rispetto a chi rinnega o vi sia totalmente indifferente.
In più Geolier ha sempre dichiarato di voler andare a Sanremo per portare su quel palco il rap e il napoletano. Chi ci aspettavamo lo sostenesse? Il Piemonte Ma sua napoletanità è stato proprio il suo punto di forza e anche l’inizio delle polemiche. La partecipazione di Geolier al Festival di Sanremo infatti, ha fatto scalpore. Il perché? Cantava in napoletano. È vero che il regolamento del Festival è stato modificato per consentire al rapper partenopeo di partecipare con un brano interamente in napoletano. È vero anche che il napoletano è una lingua, non un dialetto, riconosciuta dall’Unesco. Ma è altrettanto vero che il Festival di Sanremo è il Festival della canzone italiana e la canzone italiana trae origini dalla canzone napoletana. Quindi in questo non dovrebbe esserci nulla di trascendentale.
Ma torniamo alla serata delle cover. Geolier ha portato sul palco dell’Ariston uno squadrone. Guè, rapper della vecchia scuola tra i più apprezzati e negli ultimi mesi sulla cresta dell’onda anche per il ritorno dei Club Dogo. Luchè, uno dei rapper campani tra i più ascoltati del momento. Gigi D’Alessio, che non ha bisogno di presentazioni e che per Napoli e la Campania tutta è il Maradona della musica. Analizzando tutto questo, ci stupiamo davvero di come Geolier abbia potuto vincere nella serata delle cover? Che poi ci fosse qualcun altro più meritevole, è un dato di fatto. La stessa Angelina Mango ha commosso tutti ed ha ricevuto una standing ovation, ma anche Diodato e Jake Savoretti; o i Santi Francesi con Skin.
Insomma, la vittoria di Geolier nella serata cover ha fatto scalpore, talmente tanto che forse avrebbe suscitato meno clamore se avesse vinto il Festival di Sanremo e non quella quarta serata.
Ora, lasciando da parte i commenti definiti razzisti, antimeridionalisti, discriminatori. Non è forse da ricercarsi alla base l’errore? Può una serata cover e duetti, dove non si ascolta la canzone in gara e dove a cantare non è solo l’artista in gara ma si avvale di ospiti, condizionare la classifica di quella gara? Magari non toglieteci lo spettacolo di questa serata ma fatene una gara a sé. Saremmo tutti più felici e contenti. Ma sicuro non senza le polemiche perché Sanremo è Sanremo ed è da sempre anche polemica.
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