Un momento del concerto dei Coldplay, a Milano
4 minuti per la letturaMILANO – Quello dei Coldplay è un concerto da sogno e chi non lo ha mai vissuto dovrebbe farlo almeno una volta nella vita.
Dopo due date a Napoli (Stadio Maradona) e 4 a Milano (Stadio San Siro), si possono tirare le somme di questa tournée italiana della band britannica.
Il concerto dei Coldplay è un sogno. A partire dall’ingresso nello stadio. Quando è mai capitato di ricevere un braccialetto appena entrati? E sicuramente mai è capitato di essere pregati di restituirlo all’uscita. Eppure al concerto dei Coldplay succede. Impensabile poi, che da quel braccialetto possa partire un gioco di luci capace di entusiasmare ed emozionare, a tempo di musica, 70 mila persone.
Già, perché dopo l’ingresso di Chris Martin e il resto della band, un’esplosione di suoni e luci ha invaso lo stadio San Siro per l’ultimo appuntamento, il 29 giugno, con il concerto dei Coldplay. Luci intermittenti, giochi luminosi, coreografie scintillanti hanno fatto da contorno alle hit di successo della band che, dopo qualche brano, ha salutato il pubblico.
Un Chris Martin emozionato, quasi come fosse la prima volta, il suo primo concerto. E pensare che ne ha un’infinità all’attivo. Per l’occasione ha anche preparato alcuni messaggi in lingua italiana (prontamente scritti su un foglio e appiccicati sul pavimento del palco) con cui pare non se la cavi tanto male.
I Coldplay erano reduci da due date a Napoli, allo Stadio Maradona, dove peraltro, come omaggio, hanno intonato “Napul’è” di Pino Daniele. E anche a Milano non sono mancate le sorprese: a duettare con Chris è stato Zucchero Fornaciari in, tra le altre, “Oh mia bela Madunina”. Mentre, a chiudere il quarto e ultimo appuntamento italiano, al San Siro è salita sul palco Elisa.
Questi non sono stati però gli unici duetti. L’emozione è cresciuta ancora di più quando Chris ha invitato a salire sul palco una fan, per dedicarle una canzone, piano e voce.
A dominare la scena, ovviamente, le canzoni dei Coldplay che hanno ripercorso i brani storici della loro carriera fino ai più recenti di Music of the Spheres, album dal quale prende il titolo proprio questa tournée. Non è un caso se a fare da contorno, in alcuni momenti della serata, hanno circondato il prato sfere giganti, pianeti reali e surreali, così come tra il pubblico hanno rimbalzato palloncini enormi a colorare, ancora di più, lo stadio San Siro.
Non sono mancati i momenti intimi, tantomeno il ritmo incalzante in alcuni brani che non hanno di certo lasciato seduto qualcuno. Con un Chris Martin sempre sorridente e positivo.
E poi l’ecosostenibilità (LEGGI QUI): l’intera tournée è stata realizzata per incidere il meno possibile sull’ambiente. A partire dalla plastica, totalmente assente. Le bevande vengono (perché il tour non è ancora finito) servite o in tetrapak o in bicchieri di carta. E l’energia utilizzata proviene per la maggior parte da biciclette e tappeti cinetici – pedalati e calpestati dai fan ai quali viene chiesto, prima del concerto, di farlo – che accumulata servirà per lo show successivo. Poi i braccialetti: all’uscita la restituzione così da permetterne allo staff il corretto riciclo. E per incentivare a farlo, sullo schermo, in attesa della band, vengono proiettare le classifiche delle città che hanno permesso il corretto smaltimento.
Insomma, il concerto dei Coldplay è qualcosa di surreale, dall’organizzazione all’esperienza che regalano, da come suonano a come cantano, dalle emozioni che fanno vivere allo stupore che lasciano. Fino ai fuochi d’artificio finali.
Il concerto dei Coldplay è un concerto da sogno. E nessuno può dire il contrario
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA