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Claudio Baglioni

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Due tra i più bei versi di “Avrai” sottolineano due momenti toccanti di un episodio della serie tv statunitense “Station 19”. Nel fortunato spin-off di “Grey’s Anatomy”, il capolavoro di Claudio Baglioni del 1982, dedicato alla nascita di suo figlio Giovanni.

I fratelli Andrew e Carina De Luca, in ricordo della loro infanzia, citano “Avrai sorrisi sul tuo viso, come ad agosto grilli e stelle”. Il tutto avviene In italiano, con sottotitoli in inglese, nell’episodio 6 della quarta stagione, in onda negli Stati Uniti sulla Abc.

Baglioni è attualmente in radio con il suo nuovo singolo, “Mal d’amore”. «È una canzone che avrei potuto scrivere in un’altra epoca, con la stessa moderna classicità di un’aria operistica e le sonorità sode di una rock ballad; ma non sarebbe mai venuta così» commenta il cantautore.

«Tra incerta rassegnazione e dolente consapevolezza, “Se nessuno me lo chiede, lo so – scriveva Sant’Agostino, a proposito di cosa fosse il tempo – se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so”. Credo che lo stesso si possa dire dell’amore. Il tempo e l’amore sono i protagonisti di tutto l’album e di questa ballata in cui gli amanti s’interrogano sul significato di Mal d’amore. Senza poter rispondere, né riuscire mai a guarirne. Lasciarsi cadere ammalati senza morirne definitivamente. Il fatto è che l’amore ha un tempo tutto suo: vive in noi ancora prima di diventare ‘presente’, continua a vivere anche se non diventa mai ‘futuro’, e soprattutto non smette di vivere nemmeno quando è ‘passato’. Un tempo che stravolge il nostro tempo e ci tiene lì a chiederci se l’amore sia più miele o sale, se un bene può far male e un male fare bene, se conviene e vale. Ma, soprattutto, se è irreale o c’è e se per tutti è uguale».

“Mal d’amore” – dopo “Gli anni più belli”, “Io non sono lì” e “Uomo di varie età” – è contenuto nell’album “In questa storia che è la mia” (Sony Music). L’album contiene 14 inediti ed è il sedicesimo album realizzato in studio della cinquantennale carriera di Claudio Baglioni.

«“In questa storia che è la mia” è un invito – dichiara l’artista – una spinta a rileggere le nostre storie. Le vicende di ciascuno di noi, delle pagine di musica e parole, che abbiamo scritto e vissuto insieme, e di questo tempo che, sebbene non si leggano, porta anche le nostre firme».

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