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Paperon de’ Paperoni, o meglio zio Paperone, compie 75 anni, il compleanno del papero più ricco, scorbutico e tirchio del mondo

IL papero più ricco, famoso, simpatico e tirchio del mondo compie 75 anni di vita editoriale, anche se la sua età anagrafica, come ci ha svelato il maestro fumettista Don Rosa nell’indimenticabile “Saga di Paperon de’ Paperoni”, inizia, da pulcino, nel 1867. Paperon De’ Paperoni, più comunemente conosciuto come Zio Paperone, appare per la prima volta su Four Color numero 178 (Edizioni Dell Comics), nel racconto Christmas on Bear Mountain del dicembre del 1947 che vedrebbe, in teoria, come protagonisti Paperino e i suoi nipoti Qui, Quo e Qua, anche se il vecchio papero ruberà loro subito la scena.

IN ITALIA IL RICCO PAPERO ARRIVA NEL 1948

In Italia la storia viene presentata con il titolo “Il Natale di Paperino sul Monte Orso” su Topolino Giornale dal 14 febbraio al 27 marzo 1948. Topolino Giornale, che arriva nelle edicole italiane ad opera dell’editore Nerbini nel 1932, per poi passare a Mondadori, è l’edizione antesignana del Topolino Libretto, cioè la testata che ha accompagnato la crescita di migliaia di lettori e che oggi presenta, ogni settimana, le splendide storie della famiglia dei Topi e dei Paperi che appassionano e conquistano bambini di tutte le età.

LE ORIGINI DI ZIO PAPERONE NEL SUO 75° COMPLEANNO

A inventare il personaggio fu l’immenso e incommensurabile Uomo dei paperi, Carl Barks, autore a cui dobbiamo uno sconfinato mondo di personaggi, luoghi immaginari, e storie strabilianti. Non serve avere una grande conoscenza della letteratura angloamericana per capire che Scrooge McDuck, questo il nome in originale, noto anche come Uncle Scrooge, appunto “Zio” Paperone, è ispirato al personaggio di Ebenezer Scrooge, avido protagonista del Canto di Natale di Charles Dickens. Ma non solo.

Lo zio ricco d’America non è solo un topos dell’immaginario europeo, ma esiste anche nel continente americano, creato dalla striscia a fumetti The Gumps, nata nel 1917 dalla matita di Sidney Smith, dove al protagonista Andy si affianca il ricchissimo zio australiano Uncle Bim. Barks la conosceva e ne ha tratto sicuramente ispirazione, evolvendo poi la figura di Paperone e costruendo intorno a lui un mondo complesso e credibile.

Se nessuno fu e sarà come Barks, va detto che sono diversi i mastri dell’arte sequenziale che si sono cimentati con le storie del Papero più ricco del mondo. Don Rosa gli ha costruito una bellissima biografia (La saga di Paperon De Paperoni), Romano Scarpa ha sottolineato la sua dimensione affettiva, Guido Martina ne ha mostrato le magagne, Rodolfo Cimino l’ha spedito in giro per il mondo alla ricerca di tesori incredibili, Cavazzano gli ha cucito addosso mille volti e ruoli.

BUON COMPLEANNO ZIO PAPERONE, PAPERO RUDE MA DAL CUORE UMANO

Ne è uscito un Papero più umano che mai, dalla personalità sfaccetta e prismatica, coerente a sé stesso e pieno di fisiologiche contraddizioni, esattamente come ciascuno di noi. Una figura leggendaria che ha saputo ritagliarsi uno spazio anche nella storia dell’animazione Disney, apparendo tanto sul piccolo schermo (con la serie televisiva Ducktales) che sul grande, fino ad aggiudicarsi un lungometraggio tutto per lui (Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta – 1990).

La vita del papero nato a Glasgow, in Scozia, è stata, narrativamente parlando, tempestata di infinite avventure, la stragrande maggioranza delle quali, se escludiamo Bark e Rosa, prodotte proprio in Italia, grazie alla grande tradizione Disney italiana.

Una tradizione così forte da far sorgere in Italia anche una vera e propria Accademia Disney, fondata nel 1988 sotto il nome di “Scuola Disney” da Giovan Battista Carpi e successivamente ribattezzata “Accademia Disney” nel 1993. Fu un’istituzione privata della Walt Disney Company creata con l’intento di sviluppare nuovi talenti capaci di operare nel mercato nel mondo dell’illustrazione e della narrazione visiva in conformità con lo stile Disney. Ma questa è un’altra, splendida, storia.

IL PRIMO PAPERONE, LA SUA RICCHEZZA, LE SUE STORIE

Il personaggio che incontrano Paperino e i suoi nipoti, nella storia ambientata a Natale, è un papero molto diverso da quello che si rivelerà nelle migliaia di pagine successive. È stanco, vecchio, forse un po’ deluso dalla vita.

Il perché ce lo spiega proprio Don Rosa nella sua incredibile epopea che racconta tutto il percorso di vita di un avventuriero mai domo, che parte della Scozia per esplorare il mondo. Un viaggio durato anni, decenni, che lo porterà a diventare il Papero più ricco del mondo, a costruire un deposito nel quale riposano di 3 acri di monete d’oro, pari a 5 multiplujilioni, 9 impossibidilioni, 7 fantasticatrilioni di dollari e 16 centesimi.

In realtà, non si tratta di tutti i possedimenti del vecchio papero, che vanta migliaia di floridi conti correnti e proprietà sparse per il mondo ma solo di ciò che ha guadagnato personalmente, con il proprio sudore e che non spenderà mai. Un viaggio che, tuttavia, l’ha costretto a mettere da parte gli affetti, trasformando il pulcino sognatore che partì alla ricerca di fortuna da condividere con la famiglia, in un vecchio acido e solitario. Ma questa era solo la sua condizione all’inizio della fine di una parte della sua esistenza…

ZIO PAPERONE E IL SUO RAPPORTO CON PAPERINO E GLI ALTRI PROTAGONISTI

Ancora tanto sarebbe stato raccontato di lui, compreso il complesso rapporto con il nipote Paperino, costantemente indebitato con lo zio, e con i nipotini. Tanto affetto, (e qualche spasimante come Brigitta MacBridge e Doretta Doremì, conosciuta durante gli anni in Klondike) ma anche tanti nemici, pronti a derubarlo (i Bassotti e Amelia), oppure a sminuirne i meriti (Cuordipietra e Rockerduck).

E ancora viaggi, errori, pentimenti, grandi momenti di gloria, vittorie, sconfitte, dimostrazioni di testardaggine epocali, pavimenti solcati da passi carichi di pensieri, una vita segreta da supereroe, la mitica numero 1, portafortuna per antonomasia, o forse solo il primo mattoncino di un impero, una tuba per cappello e le ghette ai piedi. Insomma, Zio Paperone è davvero un elemento fondamentale dell’immaginario collettivo mondiale, un archetipo narrativo, uno specchio, come spesso sono i fumetti, nel quale ognuno vede un po’ stesso per come è, per come vorrebbe o non vorrebbe essere. Piuma più, piuma meno.

COSA REGALARE A ZIO PAPERONE NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO?

Cosa regalare al Papero più ricco del mondo per i suoi 75 anni? Nulla, lui ha già tutto. Forse solo una promessa: quella di continuare a leggere le sue avventure, pubblicate in Italia sul settimanale Topolino, sul mensile Zio Paperone e i suoi volumi editi da Panini Comics, che ne cura in Italia, splendidamente, la proposta editoriale. Tanti auguri vecchia tuba!

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