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Capitale della Cultura, sette su dieci finaliste sono città del Sud. Tre dalla Puglia, due dalla Campania, Reggio Calabria e Aliano in Basilicata


Sette su dieci. Il riscatto del Sud, espressione tanto pomposa quanto retorica, può davvero arrivare da uno scatto di reni della cenerentola “cultura”? Sette su dieci è il numero delle città meridionali selezionate tra le finaliste per stabilire quale sarà la nuova Capitale italiana della Cultura 2027. In totale le candidature arrivate al MIC erano 17. La giuria presieduta da Davide Maria Desario, ha scelto le città che hanno presentato i dossier più convincenti, alla luce del bando. Tra questi 3 sono stati presentati da città pugliesi, Alberobello, Brindisi e Gallipoli, due dalla Campania, Pompei e Sant’Andrea di Conza, uno da Reggio Calabria, un altro da Aliano in Basilicata. Il resto parla di Liguria, con Savona e La Spezia e poi c’è Pordenone, Friuli Venezia Giulia.

GLI STEP DELLA CANDIDATURA

Attualmente la città detentrice del titolo è Agrigento e nel 2026 sarà L’Aquila. Le città convocate sosterranno una audizione pubblica il 25 e 26 febbraio 2025. In quella occasione dovranno illustrare in 30 minuti il proprio progetto agli esperti. Nei successivi 30 minuti dovranno rispondere alle domande della Giuria. A quel punto si attenderà il 28 marzo per la proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2027. La città vincitrice riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare le iniziative e gli obiettivi delineati nel progetto.


Il programma “Capitale italiana della cultura” è stato istituito nel 2014, a seguito della grande partecipazione delle città italiane alla selezione per la “Capitale europea della cultura” del 2019, che vide Matera come città vincitrice. L’iniziativa vuole “sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura” e a promuovere il miglioramento dell’offerta culturale e dell’accessibilità, sviluppare l’imprenditorialità nei settori culturali e creativi e favorire il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030.
Sì ma in soldoni? Quali sono gli effetti reali sulle città? Indotto turistico? Titoli sui giornali? Oggettivi benefici per i residenti?
Qualche dato si può trovare in uno studio della Fondazione Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali – un istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura, socio fondatore – che ha pubblicato una ricerca “Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti” reperibile sul loro sito. Mettendo a confronto dossier, palinsesti, programmi, ideazioni e attuazioni, dati e testimonianze, lo studio ha ricercato quale sia stata la legacy dell’anno da Capitale sulla vivacità culturale, la partecipazione, l’attrattività turistico-culturale, le industrie creative e la governance.

UNA NUOVA NARRAZIONE PER IL SUD


Al netto dei dati e degli agognati rientri economici, al Sud d’Italia alla “nostra” Reggio Calabria, al suo Cuore Mediterraneo, per fare un esempio e tifare in casa, ma non solo, cosa potrebbe portare?
Un nuovo storytelling. Una narrazione in positivo. Fuori dalla cronaca, dalla nera, dalle inchieste, dai ritardi infrastrutturali, dalla sanità malata, dall’economia che traballa, dalla sindrome piagnona da ultimi della classe. Oltre, appunto.

Abbiamo il bello? Mettiamo in mostra il bello.
C’è storia. Parliamone, facciamola vedere.
Conquistiamoci questa vetrina. Che cultura sia.


Oggi – sabato 19 gennaio 2025 – è il grande giorno di Agrigento. Al teatro Pirandello l’apertura ufficiale con il presidente Mattarella, il ministro dei Beni culturali Giuli e il presidente della Regione Schifani. Vediamo come andrà.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA, LE CANDIDATE FINALISTE

Questi i titoli dei dossier di candidatura delle 10 finaliste:


Alberobello – “Pietramadre”
Aliano (provincia di Matera, Basilicata) – “Terra dell’altrove”
Brindisi – “Navigare il futuro”
Gallipoli – “La bella tra terra e mare”
La Spezia (Liguria) – “Una cultura come il mare”
Pompei (Campania) – “Pompei Continuum”
Pordenone (Friuli Venezia Giulia) – “Pordenone 2027. Città che sorprende”
Reggio Calabria – “Cuore del Mediterraneo”
Sant’Andrea di Conza (Campania) – “Incontro tempo”
Savona (Liguria) – “Nuove rotte per la cultura”

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