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Prefinali Miss Italia 2024: prima giornata di casting al Villaggio Vacanze De Angelis di Numana (AN). Le miss si sono esibite mettendo in luce il loro talento e la loro personalità. La giuria ha anche ascoltato denunce di atti di bullismo e violenze.
Sono partiti i casting delle prefinali di Miss Italia, con la presentazione delle ragazze alla commissione tecnica. Le miss si sono esibite mettendo in luce il loro talento e la loro personalità. Tra gli hobby e le passioni spicca il ballo. E così, tra un breve colloquio con i giurati e un passo di danza, ecco il nuovo modo di interpretare e di mostrare la bellezza che non è solo estetica. Nell’atmosfera gioiosa che si respira al Villaggio Vacanze De Angelis di Numana (AN), nessuna delle concorrenti pensa che tra due giorni 180 delle 220 ragazze in gara dovranno lasciare le Marche. Miss Italia, però, non è solo divertimento: non mancano, nemmeno quest’anno, i momenti di ascolto e di riflessione. La giuria ha ascoltato non poche denunce di atti di bullismo subiti dalle ragazze, per il colore della pelle e dei capelli, per il sovrappeso, per la nazionalità o per qualsiasi altra condizione che che può far sentire ‘diversa’ una donna. E poi c’è la storia di Giorgia (nome di fantasia).
PREFINALI MISS ITALIA, DALLA ROMANIA ALL’ITALIA: UNA STORIA DI RESILIENZA
Giorgia è una giovane donna che ha trovato il suo rifugio e la sua forza nella lingua italiana. Le parole sono il suo strumento di espressione, la sua via d’uscita, un modo per dar voce a un’anima che ha vissuto e sofferto. Cresciuta in un piccolo paesino della Romania, Giorgia ha conosciuto fin da bambina le difficoltà della vita, ma ha imparato a trasformare il dolore in determinazione. A soli sette anni, Giorgia e la sua famiglia lasciarono la Romania, cercando un futuro migliore in Italia. In patria, le condizioni economiche erano precarie, ma l’arrivo in Italia sembrava offrire nuove possibilità. Tuttavia, il sogno di una nuova vita fu presto oscurato dalle difficoltà di integrazione. Giorgia, non conoscendo la lingua, si trovò emarginata e vittima di bullismo. La solitudine si fece sentire in ogni angolo, alimentata dall’impossibilità di comunicare e trovare conforto tra i suoi coetanei.
LA STORIA FAMILIARE
La storia familiare di Giorgia è complessa. I suoi genitori si separarono quando lei era molto piccola, lasciandola senza una figura paterna stabile. Cresciuta con la madre, la nonna e la bisnonna, Giorgia ha sempre avuto accanto delle figure femminili forti, ma il vuoto lasciato dall’assenza del padre si fece sentire. Quando la madre trovò un nuovo compagno, inizialmente Giorgia lo accolse con speranza, immaginando che potesse essere un nuovo sostegno. Ma le dinamiche familiari cambiarono con la convivenza, e ciò che prima sembrava un legame positivo si trasformò in una fonte di sofferenza. Il compagno della madre, invece di alleviare il peso delle difficoltà, divenne complice del suo dolore a causa di abusi sessuali reiterati.
In cerca di una figura paterna, Giorgia si rivolse ai social per rintracciare suo padre, che aveva formato una nuova famiglia e da cui scoprì di avere un fratello. Visse con lui per un anno, ma l’esperienza si rivelò altrettanto difficile: la compagna del padre non accettava la sua presenza e Giorgia si ritrovò isolata, privata di qualsiasi libertà. Fu in quei momenti di solitudine che la scrittura divenne la sua salvezza.
Una professoressa d’italiano riconobbe il talento di Giorgia e la spinse a iscriversi al liceo classico. Qui, Giorgia scoprì la profondità della cultura italiana, un patrimonio che iniziò a plasmare la sua identità. Il supporto della sua insegnante e di sua nonna le permise di iniziare una nuova fase della sua vita. La nonna, una figura centrale nel suo percorso, le insegnò non solo l’importanza della cultura, ma anche come essere una donna forte, indipendente e capace di farsi rispettare. Le diceva sempre: “Non basta la bellezza fisica, devi essere una donna di cultura, devi saperti vestire, essere di classe in ogni contesto”.
LA RINASCITA
Un momento cruciale arrivò quando Giorgia, incoraggiata da sua nonna, denunciò gli abusi subiti. Quel gesto segnò una rinascita per lei, una presa di consapevolezza dei suoi diritti e del suo valore. Grazie alla forza della nonna e all’istruzione che aveva ricevuto, Giorgia si rese conto che poteva e doveva rivendicare il suo futuro.
Oggi, Giorgia sogna di diventare una grande scrittrice. È profondamente grata all’Italia e al suo sistema educativo, che le ha permesso di emergere, di riscoprirsi e di rinascere come una persona nuova. “Devo al liceo classico e a questa terra la persona che sono”, afferma. La scrittura non è solo una passione per lei, è un modo per apprezzare la ricchezza culturale che ha incontrato lungo il suo cammino e che le ha dato la forza di trasformare le sue cicatrici in bellezza. La sua storia è un esempio di resilienza e di come la cultura e l’istruzione possano offrire un futuro a chi, come Giorgia, è disposto a lottare per trovare la propria voce.
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