4 minuti per la lettura
L’albero naturale di Natale trova spazio quest’anno nelle case di 3,5 milioni di famiglie per una spesa media di 42 euro, come conseguenza della tendenza dei consumatori ad acquistare degli abeti di varietà particolari ma anche più costose rispetto al tradizionale abete rosso. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione in occasione del week end dell’Immacolata durante il quale tradizionalmente si acquista l’albero di Natale con iniziative in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica (www.campagnamica.it).
L’albero di Natale è irrinunciabile per l’88% delle famiglie italiane secondo una tradizione consolidata anche se – sottolinea www.coldiretti.it – la maggioranza di oltre la metà degli italiani (55%) sceglie ancora l’albero sintetico recuperato dalla cantina. L’albero vero tende a rimpicciolirsi non solo per questioni economiche ma anche – continua la Coldiretti – per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione. Il risultato – precisa la Coldiretti – è che negli ultimi quindici anni la dimensione l’albero di Natale si è accorciato in media di quasi mezzo metro ed oggi la maggioranza degli abeti acquistati dagli italiani hanno una altezza inferiore al metro e mezzo ma in molti casi non superano neanche il metro.
Oltre che per l’altezza i prezzi variano a seconda delle varietà ma complessivamente, comunque, – precisa la Coldiretti – gli abeti piu’ piccoli che non superano il metro e mezzo saranno venduti anche quest’anno a prezzi variabili tra i 10 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso, mentre per le piante di taglia oltre i due metri il prezzo sale anche a 200 euro per varietà particolari.
La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden, ma ottime occasioni si trovano anche in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti. In Italia gli alberi naturali – informa la Coldiretti – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi.
Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio – rileva la Coldiretti – derivano per circa il 90 per cento da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10 per cento (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto. Niente a vedere con le piante di plastica che – conclude Coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Secondo la Coldiretti è meglio preventivare l’acquisto dell’albero vero con qualche giorno di anticipo per dare modo all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami, mentre in vivaio – consiglia la Coldiretti – occorre scegliere alberi italiani, che non sono stati trasportati per lunghe distanze con mezzi inquinanti, di altezza giusta per la casa senza andare alla ricerca della pianta perfetta perché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord ed è bene ricordarsi che, poiché le piante tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami, vanno scossi per far cadere quelli secchi per non sporcare la casa.
Tra le mura domestiche l’albero vero va sistemato – continua la Coldiretti – in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre. Vanno inoltre evitati gli addobbi pesanti per non spezzare i rami ed è bene non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore, che potrebbe essere applicato anche ai rami in assenza di fili elettrici. Al termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, è bene informarsi – conclude la Coldiretti – se ci sono presso il rivenditore, il Comune o il Corpo forestale dello Stato centri di recupero che quando è possibile provvedono ripiantarli in ambienti adatti.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA