Papa Francesco
1 minuto per la letturaPapa Francesco incontra le detenute del carcere della Giudecca di Venezia e ribadisce: «Nessuno toglie la dignità a una persona»
ROMA – «Tutti siamo fratelli e nessuno può rinnegare l’altro. Avete un posto speciale nel mio cuore e il bene che ci scambieremo sarà prezioso. Il carcere è una realtà dura e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza, ma può anche diventare un luogo di rinascita». Lo ha detto Papa Francesco incontrando le detenute della casa di reclusione della Giudecca nel corso della sua visita a Venezia.
«Nessuno toglie la dignità a una persona, nessuno. Allora, paradossalmente, la permanenza in una casa di reclusione può segnare l’inizio di qualcosa di nuovo, attraverso la riscoperta di bellezze insospettate in noi e negli altri, come simboleggia l’evento artistico che state ospitando e al cui progetto contribuite attivamente e può diventare come un cantiere di ricostruzione», ha aggiunto il Pontefice ricordando l’obiettivo di recupero del carcere.
Per Papa Francesco, inoltre, «è fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale». Serve creare «le premesse per un loro sano reinserimento». E poi l’appello: «per favore, non isolare la dignità, ma dare nuove possibilità. Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare, e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita», ha concluso il Santo Padre.
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