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Da quest’anno a Ingolstadt, quartier generale di Audi, è operativo un nuovo strumento che consente di riprodurre l’operato dei charging point di ogni Paese nel mondo, specie extra UE. Un simulatore di rete nella sostanza, che può variare tensione, frequenza e potenza. E ricreare le condizioni di ricarica vigenti in Cina, negli Stati Uniti, in India e in ogni luogo appartenente ai sette continenti. Lo scopo? Consentire ad Audi di condurre “test sul campo” restando presso a Ingolstadt.

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SIMULATORE DI RETE AUDI

Bosch Rexroth, in collaborazione con il partner Schmidbaur, ha progettato il nuovo impianto di simulazione di rete da 500 kW . Progetto che si basa su una semplice considerazione. Se un dispositivo è stato progettato per operare con una tensione di 120 Volt e 60 Hertz, come avviene comunemente in Nord America, allora non può funzionare a 230 Volt e 50 Hertz, ovvero secondo lo standard europeo. A meno che si tratti di un’Audi full electric.

LA PAROLA AL RESPONSABILE DEL PROGETTO

“Grazie al simulatore di rete – spiega il responsabile del progetto Daniel Ettinger – Audi può testare le performance di ricarica dei modelli BEV del Brand presso le stazioni di tutto il mondo”. Il sistema eroga tensioni comprese tra 100 e 540 Volt e frequenze da 40 a 65 Hertz. Supporta reti monofase, bifase e trifase. E anche il funzionamento in split-phase. Consente alla Casa dei quattro anelli di affinare il software delle vetture BEV a fronte di costi e tempistiche di sviluppo sensibilmente ridotti”. Facile, no? 

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