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Un car-sharing a guida autonoma? SI – PUO’ – FARE, avrebbe gridato il dottor Frankenstein, anzi Frankenstin, secondo la esilarante rilettura di Mel Brooks. Si può fare e funziona, e a mostrarlo per la prima volta al mondo sono stati, oggi a Brescia, il Politecnico di Milano – artefice del software che fa muovere la macchina grazie alla tecnologia di rete Cisco – e A2A. Un progetto che è parte del programma di ricerca del MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile) e che mira a rispondere alle sfide della decarbonizzazione delle città, contribuendo alla riduzione del traffico e alla sostenibilità ambientale.
UNA FIAT 500 ELETTRICA A GUIDA AUTONOMA
A Brescia il primo importante passo in questa direzione: una Fiat 500 elettrica ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma, dando il via a una sperimentazione innovativa. L’obiettivo è ridefinire il concetto di auto condivisa: l’utente non dovrà più raggiungere il veicolo e gli operatori non avranno più bisogno di un elevato numero di auto per rendere capillare il servizio. Per la prima volta in Italia viene avviata una serie di test su strade aperte al traffico, in modo da analizzare l’interazione tra questa tipologia di vettura e la complessità della mobilità di una città.
Una sperimentazione insomma con cui A2A, Politecnico di Milano e Most intendono sviluppare un modello di car sharing unico in Europa. Il progetto unisce infatti le potenzialità dell’auto elettrica a quelle della guida autonoma, proponendo un nuovo paradigma di mobilità urbana, riducendo il numero di auto circolanti in città e trasformando il servizio in un’esperienza più pratica e agevole.
La presentazione del progetto si è tenuta oggi presso l’auditorium del Termoutilizzatore A2A di Brescia. All’evento hanno partecipato l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, i professori Sergio Matteo Savaresi e Dario Zaninelli del Politecnico di Milano, il Presidente del MOST prof. Ferruccio Resta e la sindaca di Brescia Laura Castelletti, coordinati da Davide Alberti, responsabile del team Ricerca e Sviluppo di A2A.
PARLA A2A
“Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro”, ha
spiegato l’AD di A2A Renato Mazzoncini. Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficienza degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città. Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2A è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato MOST, uno dei 5 Centri Nazionali per la ricerca nato con fondi PNRR e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa”.
LA PAROLA AL POLITECNICO
“Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile – ha affermato il professor Sergio Matteo Savaresi – accogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell’ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici”.
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