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Le moto battono le auto, almeno per quanto riguarda le immatricolazioni. A dirlo sono i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, secondo cui a dicembre si è registrata una crescita del 200,68%, con 29.587 veicoli messi su strada. Le moto, in particolare, hanno segnato  un incremento del 283,13% su dicembre 2023 con 16.762 veicoli immatricolati, mentre la crescita per gli scooter è stata del 113,54%, pari a 9.823 mezzi targati. I ciclomotori, infine, hanno registrato una performance di +247,05% con 3.002 veicoli all’attivo.

IMMATRICOLAZIONI MOTO DA GENNAIO A DICEMBRE

Le vendite di fine serie influiscono anche sul mercato complessivo da gennaio a dicembre, che cresce del 10,52% rispetto a tutto il 2023, per un totale di 373.313 unità vendute. Nel dettaglio, le moto crescono del 14,48% per un totale di 166.454 unità; gli scooter registrano un incremento del 7,54% pari a 186.639 veicoli immatricolati; i ciclomotori, infine, riescono a raddrizzare un mercato che ancora a novembre perdeva 4 punti percentuali chiudendo a +7,45% e 20.220 unità.

LA PAROLA ALL’ANCMA

“La lettura di questi dati conferma il ruolo centrale di moto, scooter e ciclomotori in Italia e quanto la domanda abbia saputo crescere anche di fronte alle dinamiche geopolitiche”, spiega Mariano Roman, presidente di Confindustria dell’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori (ANCMA).  “Se dovessimo assegnare un Oscar 2024 nell’ambito della mobilità privata, il premio andrebbe sicuramente ancora alle due ruote a motore, ma non senza dimenticare le sfide internazionali e le incognite future che ci suggeriscono attenzione sul 2025”.

“Il successo del nostro mercato – ha aggiunto Roman – è ormai un fatto di cui tener conto, frutto sì di una rinnovata domanda interna, incessante dal post-Covid ad oggi, ma anche dell’offerta molto ampia di un’industria nazionale ed internazionale che sa interpretarla con prodotti fruibili, innovativi e sostenibili. E’ poi importante sottolineare quanto in questo ambito il nostro Paese giochi un ruolo di assoluto protagonista, esprimendo un valore di oltre 9,5 miliardi di euro, occupando saldamente il primo posto nell’eurozona per la produzione, esportando veicoli per un valore di più di 2 miliardi di euro e raccogliendo successi sportivi internazionali. Un patrimonio industriale da tutelare, ma anche prerogative uniche che ci inducono a domandare al legislatore maggiore attenzione e sostegno per consentirci di competere all’interno di un mercato globale sempre più complesso ed aggressivo”.

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