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Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2129 del 23/3/2022, è intervenuto sulla materia degli affidamenti dei trattamenti specifici per la cura dei disturbi dello spettro autistico, quali il metodo ABA, che, sebbene inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), può essere somministrato al di fuori del contesto istituzionale tipico delle strutture riabilitative accreditate, quando il metodo è erogato sia nella fase programmatoria (predisposizione del Piano Assistenziale Individualizzato), sia nella fase esecutiva, cioè sotto il diretto controllo dell’Azienda sanitaria attraverso il competente Servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (N.P.I.A.).
La sentenza ha stabilito che, in presenza di tale configurazione, le relative prestazioni, piuttosto che svolte “per conto» del Servizio Sanitario Nazionale, possono qualificarsi come «proprie», sebbene somministrate per il tramite degli erogatori professionali a tal fine individuati. La decisione apre ora un nuovo corso, secondo il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero: «Sono personalmente soddisfatto per le risposte che potranno, da questo momento in poi, essere fornite alle famiglie, di cui ho condiviso ansie, trepidazioni e aspettative, e ancor di più per le esigenze assistenziali dei minori. E’ evidente che la serenità di tutti passerà anche per il rinnovato impegno del terzo settore che si è già contraddistinto sul delicato fronte».
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