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“Anche in una città-stato importante ed evoluta come Singapore il problema della carenza di acqua rimane uno dei grandi ostacoli da superare”, ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e autore del progetto BG4SDGs – Time to Change

Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sono 3,6 miliardi le persone che, per circa un mese ogni anno, si trovano ad affrontare un accesso inadeguato all’acqua. Un numero preoccupante a cui si associano ulteriori pressioni connesse ai cambiamenti climatici. Questo fenomeno è visibile non solo a livello internazionale ma anche guardando al locale.

In Italia si parla già del 15 per cento della popolazione che si trova a vivere in zone a rischio di siccità estrema. A peggiorare la situazione, le poche piogge e la scarsa quantità di neve degli ultimi anni che stanno mettendo in pericolo milioni di persone per cui l’acqua potabile dal rubinetto rischia di non essere più garantita. Ed è proprio la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie al centro del racconto del tredicesimo capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030.

In questa occasione, il fotografo al fianco dell’iniziativa, Stefano Guindani, si è recato a Singapore per indagare la situazione relativa al Sustainable development goal (Sdg) numero 6 per l’accesso universale ed equo all’acqua potabile che sia sicura per tutti. La nota città-Stato all’interno della penisola malese rappresenta oggi per la maggior parte degli esperti un modello di successo tra le città del 21mo secolo. L’attenzione ricade infatti proprio sulle modalità di gestione delle risorse idriche più limitate come l’acqua a favore di una visione di lungo periodo e di crescita economica a beneficio dei cittadini e della comunità. Nonostante la sua forte dipendenza dalla vicina Malaysia e la limitata superfice territoriale, Singapore sta cercando di ottenere il massimo sul fronte idrico attraverso un’innovativa tecnologia a cui è stato dato il nome di NeWater. Si tratta di un sistema di purificazione delle acque reflue che sfrutta sofisticate membrane e luci ultraviolette per trasformare le acque raccolte in potabili e adatte a scopi privati e industriali.

“Anche in una città-stato importante ed evoluta come Singapore il problema della carenza di acqua rimane uno dei grandi ostacoli da superare”, ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e autore del progetto BG4SDGs – Time to Change. “Per contrastare questo grave problema – ha proseguito –, Singapore si è dotata di bacini idrici artificiali che raccolgono le acque piovane e che al tempo stesso decorano la città. Queste strutture, insieme a sistemi di purificazione e potabilizzazione delle acque reflue, fanno sì che Singapore si dimostri una città all’avanguardia e che indichi la strada a molti altri paesi che dovranno presto trovare soluzioni efficaci per l’approvvigionamento di acqua”. Ma non solo purificazione delle acque. L’impianto, infatti, pone attenzione anche all’elevato standard tecnologico che consente di ridurre al minimo lo spreco di energia nel trattamento delle acque reflue che risulta essere un’attività ad alta intensità energetica con consumi che oggi arrivano a rappresentare il tre per cento della produzione totale di energia a livello mondiale e che contribuisce a oltre l’1,5 per cento delle emissioni globali di gas serra.

NeWater si pone quindi, secondo la Banca guidata dall’Ad Gian Maria Mossa, come testimonianza di come sia possibile invertire la rotta del cambiamento climatico compiendo progressi nella lotta alla scarsità del bene più prezioso presente sul nostro Pianeta, necessario per la vita: l’acqua. Il progetto fotografico si colloca all’interno di un percorso, quello della sostenibilità, intrapreso dalla Banca private già dal 2019 con il lancio di una piattaforma dedicata agli investimenti sostenibili in grado di fornire una valutazione approfondita del livello di sostenibilità dei singoli prodotti d’investimento scelti dai Clienti, rafforzato poi dagli obiettivi sfidanti del Piano Strategico 2022-24 annunciato lo scorso anno con una risposta delle Aum Esg in crescita al 32 per cento sul totale delle soluzioni gestite. Presentato il 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri quattro mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda Onu 2030.

Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia, India, Singapore e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare. L’SDG numero 6 “Acqua Pulita” è il tredicesimo obiettivo presentato in questa serie. Tutte le foto del progetto BG4SDGs sono consultabili anche sul sito internet

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