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Il responsabile della Protezione civile, Angelo Borrelli

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ROMA – Sono complessivamente 85.388 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.339. Giovedì l’incremento era stato di 2.477. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – è di 119.827. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.

Dai dati della Protezione civile emerge che sono 26.189 i malati in Lombardia (313 in più rispetto a ieri), 12.178 in Emilia-Romagna (+319), 8.861 in Veneto (+283), 9.130 in Piemonte (+331), 3.631 nelle Marche (+76), 4.909 in Toscana (+120), 2.746 in Liguria (+86), 3.009 nel Lazio (+130), 2.352 in Campania (+212), 1.324 in Friuli Venezia Giulia (+30), 1.659 in Trentino (+72), 1.209 in provincia di Bolzano (+49), 1.949 in Puglia (+85), 1.664 in Sicilia (+58), 1.301 in Abruzzo (+50), 920 in Umbria (+35), 560 in Valle d’Aosta (+4), 744 in Sardegna (+26), 662 in Calabria (+35), 144 in Molise (+11), 247 in Basilicata (+14).

Secondo i dati della Protezione civile, nelle ultime ventiquattr’ore sono morte 766 persone (ieri le vittime erano state 760), arrivando a un totale di decessi 14.681. Di vittime, se ne registrano 8.311 in Lombardia (+351), 1.902 in Emilia-Romagna (+91), 572 in Veneto (+40), 1.043 in Piemonte (+60), 557 nelle Marche (+54), 290 in Toscana (+22), 519 in Liguria (+31), 181 in Campania (+14), 199 nel Lazio (+14), 136 in Friuli Venezia Giulia (+7), 164 in Puglia (+20), 146 in provincia di Bolzano (+17), 101 in Sicilia (+8), 146 in Abruzzo (+13), 39 in Umbria (+1), 70 in Valle d’Aosta (+7), 204 in Trentino (+17), 45 in Calabria (+4), 41 in Sardegna (+1), 11 in Molise (+0), 11 in Basilicata (+1).

I tamponi complessivi sono 619.849 (ottantamila solo negli ultimi due giorni), dei quali oltre 325mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

«Al momento c’è una sola data che è quella del 13 aprile – ha detto il responsabile della Protezione civile Angelo Borrelli – oggi alcune mie parole sono state equivocate (LEGGI LA NOTIZIA), avevo fatto un ragionamento: avevo detto che misure sarebbero state determinate in relazione all’evoluzione della situazione in atto. Per questo motivo è difficile fare previsioni ed abbassare la guardia. C’è un comitato tecnico scientifico che si sta confrontando e sta facendo le sue valutazioni. Sul come effettuare la fase due deciderà il governo».

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