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Un tratto dell'A2 del Mediterraneo

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di Rosario Stanizzi*

E’ da sempre la Salerno-Reggio Calabria, per molti invece è soltanto l’A3, da diverso tempo il suo nome è A2 del Mediterraneo, ma solo ora in tanti cominciano a chiamarla autostrada.

Il collegamento stradale tra la città campana e quella dello Stretto, per anni al centro del repertorio dei comici o alla berlina in diversi film, oltre che nel mirino degli interessi delle organizzazioni criminali, da monumento simbolo di un Sud quasi senza speranza punta a diventare, anche grazie alla tecnologia, un modello di efficienza.

Il cronista dell’AGI ha ripercorso, prima, durante e verso la chiusura della stagione estiva, in un senso di marcia e nell’altro, i circa 450 chilometri del tracciato e la prima considerazione è più che evidente.

I rallentamenti e le code sono un triste ricordo, i lavori di sistemazione e ammodernamento testimoniano che la Salerno- Reggio Calabria ha cambiato volto, soprattutto nel tratto campano e in quello lucano. In molte zone calabresi, evidenziano i tecnici, il problema dei problemi è il tracciato originale, ma i miglioramenti sono visibili.

“Per come la ricordo io – sottolinea Giuseppe, in sosta all’autogrill di Sala Consilina prima di riprendere il viaggio, destinazione Roma – il cambiamento c’è ed è notevole. Nulla da invidiare a certe autostrade, tra l’altro a pagamento, che si trovano al Nord”. Sono davvero tanti, semplici automobilisti occasionalmente su queste corsie, camionisti e agenti di commercio spesso su questa strada per ragioni di lavoro, a sottolineare che negli ultimi tempi l’autostrada ha cambiato volto.

E la conferma arriva anche dalla Struttura territoriale Anas, che ha sede a Cosenza, che si occupa dell’A2 del Mediterraneo: “Nel tessuto viario italiano – sottolinea il responsabile della Struttura, l’ingegnere Francesco Caporaso – l’A2 è uno snodo cruciale per la funzionalità generale dei trasposti Nord-Sud. L’A2 quale evoluzione infrastrutturale della precedente “A3” Salerno- Reggio possiede i connotati geometrici e funzionali per la sua assimilazione alla categoria autostradale. Nel corso delle fasi di progressiva infrastrutturazione sono stati attuati interventi di ammodernamento, grazie ai quali l’autostrada ha visto progressivamente elevati i livelli di servizio, garantiti da piattaforma stradale a tre corsie oltre emergenza per entrambe le carreggiate sui primi 50 km e per gli ulteriori 326 km, circa, sezione stradale a due corsie oltre emergenza. Gli ulteriori 66 km compresi tra gli svincoli di Fisciano e Salerno, Morano e Sibari, Cosenza e Altilia, Pizzo e Vibo Valentia, sono stati interessati da interventi di project review e restilyng, ad oggi in corso. L’Autostrada del Mediterraneo è gestita e presidiata in continuo mediante una Sala Operativa dedicata, che effettua, mediante sistemi di elevata qualificazione tecnologica, il monitoraggio dell’intera arteria autostradale”.

Tra i punti di forza Caporaso evidenza l’importante ruolo della tecnologia. “La sala operativa – spiega – garantisce presidio 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Mediante una rete capillare di telecamere, oltre 1000, consente tempestività di intervento in tutte le situazioni che si manifestano, a garanzia degli standards di sicurezza per l’utenza in transito, attuando il coordinamento del supporto fornito dalla Polizia stradale e degli altri soggetti istituzionalmente coinvolti nella gestione degli eventi”.

“L’informazione all’utenza è garantita mediante gli oltre 150 pannelli a messaggio variabile presenti lungo il tracciato nonché attraverso tutti i canali di informazione attivati dall’Anas. Lungo l’arteria – prosegue il dirigente Anas – sono dislocati numerosi presidi tecnologici di acquisizione dati, gestiti mediante un sistema all’avanguardia per il rilevamento dei flussi di traffico in tempo reale: il sistema permette, infatti, attraverso 40 portali di monitoraggio, installati lungo tutto il tracciato, di conoscere i flussi di traffico che percorrono l’A2 fornendo un valido supporto decisionale nella gestione degli eventi, che si rivela particolarmente efficace in occasione dei periodi di picco del traffico come ad esempio “l’esodo estivo”, l’impiego del sistema ha consentito infatti di gestire flussi di significante volume prevenendo criticità di gestione lungo il percorso nord – sud e viceversa. Confrontando i dati traffico degli ultimi tre anni, si nota un andamento crescente dei volumi, caratterizzato da picchi di 80.000 veicoli/giorno. Nel periodo di esodo luglio/agosto 2021, la rete di monitoraggio ha registrato +16% di veicoli totali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

E poi c’è il progetto Smart Road, che va avanti e che una volta completato rappresenterà un vero fiore all’occhiello. “La realizzazione della Smart Road prosegue regolarmente – evidenzia Francesco Caporaso – in particolare sono in corso i lavori nel tratto che va dallo svincolo di Morano Calabro allo svincolo di Lamezia Terme, per una estensione totale di circa 135 km”.

“I lavori di completamento presso lo svincolo di Villa San Giovanni sono pure in avanzato stato di definizione, infatti i primi sistemi sono stati attivati, con considerevole anticipo rispetto al programma lavori. Sono state installate, le tecnologie Smart necessarie al controllo ed al monitoraggio del traffico nonché a dare informazioni all’utenza attraverso le più attuali tecnologie che consentono il dialogo tra i veicoli e la strada, nonché gli Hotspot Wi-Fi per garantire agli utenti la connettività, sistema DSRC (Dedicated Short Range Communications) che consentirà in un prossimo futuro l’implementazione di servizi innovativi ed interattivi di infomobilità, sicurezza e connettività, nell’ottica della gestione intelligente di tutte le infrastrutture stradali e lo sviluppo di servizi orientati al dialogo veicolo-infrastruttura e tra i veicoli stessi. Inoltre, sono in fase di avvio le progettazioni per il proseguo della Smart Road da Villa San Giovanni fino allo svincolo di Gioia Tauro e da Baronissi fino a Sala Consilina”.

Insomma, conclude il responsabile della Struttura territoriale, “Anas per l’Autostrada del Mediterraneo è alla continua ricerca dell’aumento dei livelli di comfort e sicurezza nonché del potenziamento della capacità trasportistica, con una particolare attenzione alla tutela del territorio e con l’intento di produrre il minor impatto ambientale. Nell’ambito del piano di valorizzazione turistica e culturale, inoltre, Anas ha implementato un percorso lungo l’Autostrada A2 suddiviso in “7 Vie”. L’obiettivo è quello di valorizzare le bellezze del Mezzogiorno, mettendo in evidenza gli itinerari religiosi, culturali naturalistici ed enogastronomici attraversati dal tracciato”.

Si volta pagina? Sembrerebbe proprio di sì. Dopo anni e anni di lavori infiniti, file chilometriche, disagi, tangenti e pressioni della ‘ndrangheta e di altre organizzazioni criminali, come testimoniato da alcune inchieste giudiziarie, annunci e promesse che non hanno trovato conferme nel tempo, forse siamo arrivati ad un vero e proprio punto di svolta. Oltre agli ammodernamenti e ai lavori, in corso e da realizzare, si potrebbe questa volta ricominciare dal nome: non più solo A3, non più soltanto Salerno-Reggio Calabria e nemmeno A2 del Mediterraneo. Autostrada, finalmente.

*Inviato AGI

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