Alain Delon
2 minuti per la letturaMorto a 88 anni Alain Delon, icona del cinema francese e internazionale aveva subito un ictus ed era malato da tempo
PARIGI (FRANCIA) – Grave lutto nel mondo del cinema. È morto l’attore francese Alain Delon. Aveva 88 anni. Ad annunciare la scomparsa del divo del grande schermo internazionale, malato da tempo, i tre figli Alain Fabien, Anouchka e Anthony. I figli hanno spiegato che il padre “si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari”.
Alain Delon era nato a Sceaux (Seine) l’8 novembre 1935. A 17 anni si arruolò nella marina militare francese e nel 1953 fu nel corpo di spedizione nel Sud-est asiatico che partecipava alla guerra d’Indocina. Congedato nel 1956, Alain Delon iniziò a frequentare a Parigi l’ambiente degli intellettuali e il mondo dello spettacolo e a recitare in teatro. Ad un certo punto fu notato da alcuni produttori cinematografici. La svolta arrivò grazie al giallo di René Clément “Delitto in pieno sole” (1960). L’attore, scelto inizialmente per una parte secondaria, ottenne invece quella del protagonista. Il film ebbe un buon successo diventano per Delon un trampolino di lancio. Nello stesso anno grazie a Luchino Visconti giunse la consacrazione.
In “Rocco e i suoi fratelli” (1960) Delon seppe rappresentare al meglio l’introversa malinconia del protagonista, Rocco Parondi, un figlio del Meridione immigrato a Milano, proletario dall’animo ‘viscontianamente‘ nobile, ma destinato per la sua eccessiva mitezza a risultare un perdente. Grazie a Visconti anche Michelangelo Antonioni lo notò e lo scritturò per “L’eclisse” (1962). E nel 1963 fu ancora Visconti a scritturarlo per “Il Gattopardo”, nel ruolo dell’affascinante Tancredi, nipote del principe di Salina, nella visione del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa elaborata dal regista.
Da lì un crescendo di ruoli al cinema affiancati da esperienze da protagonista anche sui rotocalchi rosa del tempo con storie d’amore, tra tutte quella con Romy Schneider, tormentate ma perfette per alimentare il mito del bello che progressivamente si costruisce attorno alla figura di Delon. Negli anni 70 emerge nei ruoli dei polizieschi dell’epoca per poi attraversare un periodo sottotono negli anni 80. Nel decennio successivo torna al cinema d’autore con alcune interpretazioni di rilievo.
In anni più recenti Delon ha rarefatto le sue interpretazioni cinematografiche (tra le più recenti nel 2008 nella pellicola “Asterix alle Olimpiadi”) per dedicarsi essenzialmente alla recitazione televisiva (tra le altre: “Fabio Montale”, 2002; “Le lion”, 2003; “Frank Riva”, 2003-04; “Un mari de trop”, 2010). Tra le sue interpretazioni successive quelle nella pellicola cinematografica “S Novym godom, mamy!” (2012) e nel docufilm “Belmondo par Belmondo” (2015), omaggio alla carriera dell’amico-rivale Jean-Paul. Negli ultimi anni ha subito un ictus (2019) con relativa emorragia cerebrale trascorrendo la parte finale della vita nella sua casa di Douchy.
Il 2024 per Delon ha visto l’aspra battaglia legale con i figli Anthony e Alain Jr., i quali accusavano la sorellastra Anouchka e l’assistente dell’attore di raggiro nei confronti del padre malato. Tanto che, a gennaio 2024, era stato posto sotto tutela giudiziaria a seguito di un deterioramento delle sue condizioni psico-fisiche.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA