Liliana Segre
1 minuto per la letturaVenti le persone indagate a Milano, tra cui Chef Rubio, per gli insulti in dei messaggi web a Liliana Segre, 4 vivono in Calabria
MILANO – Sono venti le persone indagate a Milano, tra cui il noto personaggio televisivo Chef Rubio, per diffamazione a mezzo web, con l’aggravante della discriminazione etnica, razziale e religiosa, nei confronti della senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, Liliana Segre.
Le indagini sono state svolte dai carabinieri della sezione indagini telematiche del Nucleo Investigativo di Milano.
I venti soggetti attualmente indagati sono titolari, secondo la ricostruzione dell’accusa, di diversi profili anonimi presenti in varie piattaforme social, che da ottobre a dicembre del 2022 avrebbero pubblicato post e commenti diffamatori e antisemiti nei confronti della Segre.
L’indagine è partita da denunce sporte dalla stessa senatrice a vita Segre lo scorso 6 dicembre presentate nella caserma dei carabinieri di via Moscova a Milano. L’identificazione dei profili social anonimi, sottolineano gli inquirenti, si è resa possibile grazie ad un’attività di web patrolling che ha consentito di incrociare le informazioni scandagliate in rete, con dati anagrafici, dell’internet provider e delle banche dati in uso dalle forze di polizia.
MESSAGGI E INSULTI A LILIANA SEGRE, OLTRE A RUBIO ANCHE 4 CALABRESI
Le persone identificate dai carabinieri hanno un’età compresa tra i 21 e i 70 anni. Quattro di loro vivono in Calabria, tre in Veneto e nel Lazio. Uno solo è di Milano. A quanto è dato sapere nessuno di loro è militante in contesti organizzati, solo uno, residente a Pietrasanta, ha un precedente per manifestazioni a favore del disciolto Partito Fascista (il classico saluto romano).
Per quanto riguarda la professione svolta delle persone deferite, ci sono assicuratori, agenti di commercio, impiegati, due medici (uno dei quali è un oncologo), un mediatore creditizio, oltre al noto Chef Rubio.
In collaborazione con Italpress
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