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Chico Forti è rientrato a bordo del Falcon dell’Aeronautica militare accolto da Giorgia Meloni, potrà scontare il resto della pena in Italia
ROMA – È atterrato alla base aerea di Pratica di Mare il Falcon dell’Aeronautica Militare che ha riportato in Italia Chico Forti. Il 65enne era detenuto da 24 anni negli Usa dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio del 1998. Forti, scarcerato alcuni giorni fa, e quindi rientrato in Italia. Ad attenderlo il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Chico Forti – ha scritto su X la premier postando una foto dell’incontro – è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione».
La premier Giorgia Meloni aveva annunciato l’autorizzazione al trasferimento in Italia durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso. Forti, condannato all’ergastolo, dovrà scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d’Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. Forti andrà nel carcere Montorio di Verona, anche se al momento potrebbe andare a Trento per questioni organizzative, vista la concomitanza della visita del Papa.
«Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche, con una grande azione del governo, certamente, ma anche della nostra diplomazia. È da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando perché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano. Ci sembra una scelta giusta», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Per il presidente del Senato Ignazio La Russa, «l’arrivo in Italia dell’aereo con a bordo Chico Forti è un’ottima notizia. Un risultato importante frutto di un grande lavoro svolto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal suo governo e dalla diplomazia italiana. A tutti loro i più sinceri complimenti e il ringraziamento per l’impegno profuso. Rivolgo, infine, un pensiero a Chico e alla sua famiglia, che per 24 anni hanno affrontato con dignità questa complessa vicenda giudiziaria».
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