Un manufatto abusivo
1 minuto per la letturaIN tutta la Penisola dilaga la corruzione, l’altra faccia delle ecomafie, con la Lombardia e il Lazio le regioni più colpite. È quanto emerge in sintesi da Ecomafia 2017 di Legambiente, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, edito da Edizioni Ambiente con il sostegno di Cobat e Novamont, e presentato oggi a Roma alla Camera e Deputati.
Da attenzionare anche la questione dell’abusivismo edilizio con 17mila nuovi immobili abusivi nel 2016 e il ciclo illegale dei rifiuti, in crescita. In questo quadro, diminuisce complessivamente in percentuale il peso delle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso, che passa dal 48% del 2015 al 44% del 2016, anche se si confermano ai primi posti nella classifica per numero di illeciti ambientali: in vetta la Campania con 3.728 illeciti, davanti a Sicilia (3.084), Puglia (2.339) e Calabria (2.303).
La Liguria resta la prima regione del Nord, il Lazio quella del Centro. Su scala provinciale, quella di Napoli è stabilmente la più colpita con 1.361 infrazioni, seguita da Salerno (963), Roma (820), Cosenza (816) e Palermo (811).
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