Fabio Curto
3 minuti per la letturaNell’ultimo periodo ha rilasciato gradualmente nuovi brani, ma solo per preparare il terreno alla sua evoluzione. Si tratta di Fabio Curto, cantautore calabrese, di Acri, che ritorna in una nuova veste, stilistica e poetica. E anche con un nuovo album uscito mercoledì 23 giugno. Si intitola “Rive Volume II” ed è il secondo progetto discografico del cantautore e polistrumentista.
“Rive Volume II” prosegue idealmente il percorso tracciato da “Rive Volume I”, approdando però ad atmosfere più luminose rispetto al precedente. Così consegna 14 tappe di un viaggio semi acustico e particolarmente intimo all’interno di un folk dal respiro internazionale.
«Dopo il consenso ottenuto da “Domenica” (brano con il quale ha vinto Musicultura 2020; ndr) ho capito che la dimensione della mia musica che più arriva al cuore delle persone è quella acustica. E ho capito che potevo dedicarle più spazio di quanto non avessi fatto negli ultimi anni» spiega Curto.
«Ho riportato in vita vecchi ricordi d’infanzia e vecchie melodie che mi giravano in testa. Ho parlato di storie e di suggestioni oneste e sincere, nude direi. Qualche anno fa pensavo fosse troppo azzardato rivolgersi al pubblico con un prodotto che non avesse in prevalenza elementi di modernità».
«Oggi, invece, penso solo a seguire la corrente che mi regala emozioni, senza pormi altri obbiettivi. Ma con la speranza che questa mia musica venga recepita con la stessa onestà con la quale l’ho scritta. E che sia d’aiuto e di sostegno anche agli altri».
In “Rive Volume II” prevale la luce, sia nei brani più lenti, nelle ballad, sia nei momenti più ritmati che a tratti lo caratterizzano. In “Rive Volume I” invece, a prevalere era un’atmosfera scura e metropolitana che ha dato all’album l’appellativo di dark blues.
Questo secondo capitolo è esplicitamente connotato dal forte legame con la natura e la terra. Il cantautore infatti, parla a cuore aperto di terra da toccare, da annusare chiudendo gli occhi. Ma anche terra lontana e terra di guerra, amore e solitudine davanti ai tramonti che hanno sempre condizionato la sua vena creativa. Ciò che sempre prevale è la natura materna alla quale poter rivolgere le proprie suggestioni e le proprie riflessioni più segrete.
L’intero progetto discografico sembra essere attraversato dal concetto “non sei da solo, qualche altra persona nel mondo capisce perfettamente ciò che stai pensando”, e questo dona a Rive Volume II una particolare intimità e una particolare dolcezza che funge da lume e da speranza quando arriva il buio.
È un nuovo lavoro – questo di Curto, vincitore assoluto di Musicultura 2020 e vincitore di The Voice of Italy nel 2015 – in cui non mancano importanti collaborazioni. Con Cisco e Fry nel singolo “Laterra dei miei figli” ad esempio, brano che ha anticipato l’album, passando per Fio Zanotti che ha fornito il suo contributo nella produzione del brano “Puoi svegliarti felice”. E poi ancora, quella con i Modena City Ramblers presenti ne “Il mio cuore”, fino alla presenza di Angelo Branduardi nella versione speciale del brano “Madre Terra” che chiude il disco.
«Un motivo di grande orgoglio in quest’album sono le collaborazioni – spiega Curto – con alcuni dei miei miti musicali e nate spontaneamente, senza pianificazione, da una grande stima reciproca che si è creata in questo ultimo anno».
Performer dal grande talento, Fabio Curto è stato appena selezionato come unica voce italiana tra i 14 artistiche parteciperanno alle serate finali del Festival Internazionale “New Wave” di Soči in Russia, in programma dal 19 al 25 agosto e trasmesse in Eurovisione.
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