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“Un saluto nazi sul podio degli Europei juniores di kart dal russo Artyom Severyukhin, che corre sotto la bandiera italiana per le sanzioni imposte ai piloti della Russia”: lo denuncia, con un video (in fondo all’articolo) sul suo profilo Twitter, Nexta tv, emittente di opposizione bielorussa che trasmette dalla Polonia.

Nel breve frame della premiazione della gara di Portimao, in Portogallo, si vede il pilota 15enne Artem Severyukhin sul gradino più alto del podio che si batte il petto e poi saluta a braccio teso, scoppiando poi in risate. In sottofondo, le note dell’inno italiano.

La Giunta Sportiva dell’Automobile Club d’Italia ha deciso il ritiro immediato della licenza sportiva e ha deferito Severyukhin alla Giustizia sportiva affinché possa valutare la definizione di ulteriori sanzioni che rientrano nella propria sfera di competenza.

“Provvedimenti inevitabili – si legge nella nota dell’Aci – dal momento che, con il suo gesto sconsiderato, Severyukhin ha dimostrato mancanza di rispetto non solo dei valori universali ai quali, da sempre, si ispira ogni sport, ma anche di umanità, dignità e convivenza civile”.

Severyukhin aveva ottenuto la licenza italiana, così come prevedono i regolamenti Fia che lasciano ai giovani piloti di ogni nazionalità la più ampia libertà di movimento tra le Federazioni internazionali, per consentire loro di crescere professionalmente in quei Paesi che hanno una grande tradizione quanto a formazione nel motorsport.

L’Italia, in particolare, è da sempre il più importante al mondo per quanto riguarda la pratica del kart, come dimostra il fatto che solo nel 2021 sono stati 355 i piloti stranieri, delle più varie nazionalità, che hanno ottenuto la licenza sportiva italiana per questa disciplina.

“Ci vergogniamo profondamente per il comportamento del nostro pilota”. Così Ward Racing, team svedese di kart per il quale ha corso e vinto a Portimao. Il team, che parla di “azioni a titolo personale”, annuncia la volontà “di porre termine al suo contratto per le gare, non ritenendo più possibile continuare la cooperazione con Severyukhin”.

Con una nota apparsa sul proprio profilo Facebook “in risposta alle azioni personali” di Severyukhin, che “condanna nei termini più netti possibili”, Ward Racing sottolinea di essere “un team svedese di proprietà privata che unisce piloti di diverse nazionalità, che corrono sotto licenze di vari Paesi, a titolo personale”.

“Le azioni di Severyukhin durante la cerimonia di premiazione, ieri, erano esclusivamente personali e non rappresentano in alcun modo punti di vista e valori di Ward Racing che, al contrario, condanna con la comunità internazionale l’invasione russa dell’Ucraina ed esprime la propria solidarietà con il suo popolo che soffre a causa di un terrificante attacco ingiustificato. Fin dall’inizio, abbiamo manifestato il nostro no alla guerra e, in aggiunta, ospitiamo tre famiglie ucraine che non hanno una casa dove tornare. Come cittadini svedesi – prosegue la nota – siamo inoltre orgogliosi del nostro paese che ha preso la storica decisione di inviare armi all’Ucraina per combattere contro l’esercito russo”.

Nel condannare il gesto del suo pilota, il team lo definisce “la manifestazione di un comportamento antisportivo ed una violazione inaccettabile del codice etico e morale dello sport. Questa presa di posizione – conclude la nota – è la ferma convinzione di Ward Racing, di tutti i suoi atleti e del suo staff”.


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