Pep Guardiola
3 minuti per la letturaMANCHESTER (INGHILTERRA) – «È troppo, stanno uccidendo i calciatori». Alla vigilia dell’andata dei quarti di Champions contro il Borussia Dortmund, Pep Guardiola si lancia all’attacco di Uefa e Fifa.
Nel mirino del tecnico del Manchester City un calendario troppo intasato, dove anche le partite delle nazionali complicano le cose: contro il Leicester, al rientro dalla sosta, Guardiola si è trovato costretto a cambiare sei uomini rispetto all’ultimo undici titolare.
«Sono essere umani, non macchine – ha sottolineato – So che alcuni di loro sono tristi perché vorrebbero giocarle tutte ma non è possibile. Se vuoi lottare su tutti i fronti, in quella che è la stagione più breve della storia, devi fare delle rotazioni. I calciatori hanno bisogno di riposo, Uefa e Fifa li stanno uccidendo, da quando abbiamo iniziato la stagione non abbiamo mai avuto una settimana di stop».
E anche domani il City andrà in campo, per proseguire la caccia a quella Champions finora sempre sfuggita sotto la guida di Guardiola: l’ultima delusione lo scorso agosto, con l’eliminazione nei quarti per mano del Lione.
«Mi è rimasta in testa per settimane. È stato doloroso. Era l’ultima partita della stagione e volevamo passare. Ci siamo congratulati con il Lione, abbiamo accettato di non aver fatto abbastanza bene e di non aver meritato di passare il turno. È stato doloroso ma alla fine cosa potevamo fare? Siamo di nuovo qui per riprovarci. Tutti in questo club, come in altri, vogliono andare il più lontano possibile. Ma una cosa è quello che vogliamo, un’altra è dimostrarlo in campo battendo gli avversari, come abbiamo fatto tante volte in tutte le competizioni. Ma ho preparato questa partita come avevo preparato la precedente, e quella prima ancora e quelle degli ultimi due, quattro mesi».
Il City parte favorito visto anche il momento del Borussia Dortmund, ma Guardiola non si fida. «Forse in questa stagione stanno faticando nell’essere costanti, ma se si analizzano le qualità individuali, sono giocatori fantastici. Sono stati in grado di battere il Siviglia, maestra delle fasi a eliminazione diretta. Quando analizzo una squadra, non guardo mai la classifica. È una partita di calcio e si parte dallo 0-0. Vincerà la squadra che giocherà meglio».
Inutile dire che i riflettori saranno puntati su Haaland, giocatore accostato anche al City per la prossima stagione.
«Ma spendere tanti soldi per un calciatore non ti dà più possibilità di vincere – avverte Guardiola – Il calcio è uno sport di squadra. La società ha deciso di non spendere cifre vicine o superiori ai 100 milioni. Forse succederà in futuro ma non adesso. E’ un attaccante eccezionale, è l’unica cosa che posso dire, anche un cieco se ne accorgerebbe, non serve essere un allenatore per notarlo. Ma non è appropriato che io parli di un giocatore di un’altra squadra».
«Penso che le sue prestazioni siano state impressionanti – concorda Rodri, al suo fianco in conferenza stampa – Ha solo 21 anni, credo, e sta segnando tanti gol, ma non siamo concentrati su un solo giocatore. Il Dortmund è una grande squadra. Ricordo di averla affrontata con l’Atletico ed è stata una partita difficile. Hanno molti giocatori giovani, un buon mix di giocatori giovani ed esperti».
In collaborazione con Italpress
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