Stefania Constantini e Amos Mosaner
2 minuti per la letturaI PURISTI (pochi) si offenderanno, ma l’espressione più efficace per spiegare il curling a chi non ha mai visto praticare questo sport è “bocce sul ghiaccio”. Ora che l’Italia può vantare due campioni olimpici – Stefania Constantini e Amos Mosaner medaglia d’oro ai Giochi di Pechino 2022 nel doppio misto – quella disciplina spesso bersaglio di banali scherni è diventata una cosa seria, anche nel nostro Paese.
La storia del curling è antica. Con ogni probabilità questa pratica nacque nel Medioevo in Scozia, come attività popolare sui laghi ghiacciati. In poco tempo si diffuse nel Nord Europa, come testimoniano alcuni dipinti di metà Cinquecento.
COS’È IL CURLING
Certo, non basta un pallone o una racchetta per praticare il curling: due squadre da quattro giocatori (due nel caso della specialità in cui hanno trionfato gli azzurri) si sfidano su una pista di ghiaccio chiamata “rink” – lunga tra i 45 e i 46 metri e larga più o meno 4 metri – facendo scivolare pesanti pietre di granito levigate, dette “stone”, verso un’area di destinazione, la “casa” o “tee” o “button”, contrassegnata da tre anelli concentrici.
Come nelle bocce, appunto, si ottengono tanti punti quante “stone” si riescono a piazzare in prossimità del “button”. Ogni giocatore indossa una scarpa con una suola liscia per scivolare e un’altra che fa presa sul ghiaccio. C’è chi lancia e chi segue il percorso della “stone” aumentando o riducendo l’attrito sul “rink” con l’aiuto della scopa, lo strumento iconico del curling.
Un gioco di tattica e strategia a cui aggiungere precisione chirurgica ed altissima sensibilità: non bastano infatti le capacità del singolo, ma serve una perfetta intesa di squadra per riuscire a coniugare al meglio, con una comunicazione efficace, mente fredda e braccia caldissime.
IN ITALIA POCHI ISCRITTI MA TANTA PASSIONE
In Italia rappresenta la quintessenza dello sport di nicchia. Semplice intuirne il motivo: gli impianti dove è possibile giocare a curling sono al massimo dieci – Pinerolo, Courmayeur, Torino, Bormio, Cembra, Cortina, Claut, Sesto S. Giovanni, Chiavenna e Madesimo – e le società affiliate alla Fisg (Federazione italiana sport del ghiaccio) sono 28. Per un totale di 333 tesserati.
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