3 minuti per la lettura
AUCKLAND (NUOVA ZELANDA) – Il sogno è purtroppo terminato. Dopo 10 bellissime e combattutissime regate, si chiude la 36^ Americàs Cup presented by Prada, con un punteggio di 7 a 3 a favore del defender, Emirates Team New Zealand.
Dopo i primi tre giorni dove i due team si sono alternati alla testa della classifica, e il quarto di pausa dovuto all’assenza di vento, i neozelandesi sono riusciti a passare in vantaggio nella quinta giornata, e vincere le due regate finali, svolte in questi ultimi due giorni.
La regata odierna, disputata sul campo A, parte ritardo a causa del vento che si è stabilizzato sui dieci nodi dopo circa mezz’ora. Luna Rossa entra da sinistra e dopo la partenza rimane sulla sinistra del campo, mentre Emirates Team New Zealand dopo la partenza vira subito per andare a prendere la destra che difende per tutta la prima bolina. Al primo cancello il vantaggio dei kiwi è di soli 7″, che incrementano lato dopo lato, per chiudere la regata 46″ davanti a Luna Rossa.
Con questa vittoria Emirates Team New Zealand si aggiudica il settimo punto valido per vincere la 36esima edizione dell’Americàs Cup presented by Prada. “Siamo usciti questa mattina in mare con la voglia di vincere due regate, confidenti che ce la potevamo fare – spiega Max Sirena, skipper e team director di Luna Rossa Prada Pirelli – I ragazzi a bordo sono stati bravissimi e concentrati, cosa che non era facile.
Sono partiti bene, ma purtroppo dopo lo start c’è stato un salto del vento di 20 gradi che ha compromesso la prima bolina e quindi tutta la regata. Ovviamente non siamo contenti del risultato finale della regata, perché dopo che vinci tre prove in Coppa America, inizi a crederci. Abbiamo dato tutto ogni giorno che siamo andati in mare. Voglio ringraziare tutte le persone che dall’Italia ci hanno seguito e il team per l’opportunità che mi ha dato e con cui ho lavorato per più di tre anni. Ringrazio Patrizio Bertelli per l’opportunità e ricorderò a lungo questi tre anni e mezzo”.
“È stata una giornata chiaramente difficile, siamo partiti molto bene, ma la barca kiwi aveva qualcosa in più che ha reso molto difficile contenerli – sottolinea il timoniere Francesco Bruni – Abbiamo cercato di mantenere la regata molto vicina, con un bellissimo primo giro, poi alla boa di poppa abbiamo perso il timone sulla loro scia, è andato in stallo e lì abbiamo perso purtroppo tanti metri. E’ stata una bellissima esperienza, credo che abbiamo perso con dignità e onore. Lavorare con questo team è stato un privilegio. Tutti i membri di questo team hanno fatto un lavoro eccezionale, sono stati guidati da un’ottima regia. Voglio ringraziare tutto il team, ma in particolare i ragazzi che stavano in gommone che ci hanno costantemente supportato e hanno fatto un lavoro eccezionale”.
“Ovviamente non è il risultato che volevamo, oggi siamo andati lì per provare a vincere una gara e per tornare in competizione, ma alla fine della giornata Emirates Team New Zealand era semplicemente troppo forte – ammette il timoniere Jimmy Spithill – A volte sembrava davvero di andare in uno scontro a fuoco armati solo di coltello, abbiamo combattuto più che potevamo ogni giorno. Sono molto orgoglioso del team, sono molto grato a tutti i fan, ai nostri sostenitori, ai nostri familiari, a tutte le persone in Italia. I kiwi erano semplicemente troppo forti ma sono molto orgoglioso del team, e il sogno non è finito, credo ancora che l’Italia possa vincere la Coppa America. Gli italiani, la Sardegna e Cagliari mi hanno accolto come in una grande famiglia. Mi sono divertito ogni singolo minuto ed è stata sicuramente una delle migliori esperienze della mia carriera”.
In collaborazione con Italpress
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA