Corrado Clini, presidente onorario del Comitato scientifico di Ecomed
3 minuti per la letturaESTENDERE al Sud il baricentro dell’economia circolare, mettendo in rete i settori più strategici del made in Italy con stakeholders, istituzioni e aziende dell’intero bacino Mediterraneo. Ecco l‘ambizione di Ecomed Progetto Comfort, innovativa green expò con respiro internazionale che si svolgerà a Catania nel quartiere fieristico di Sicilia Fiera, dal 19 al 21 aprile. Oltre 250 espositori, dodici convegni specialistici, quattro convegni di filiera, un distretto dell’economia circolare, Giornate dell’energia, stand dei dipartimenti dell’Università di Catania con progetti internazionali di ricerca, premiazioni delle startup più innovative nel campo della sostenibilità ambientale, corner on-demand per attività B2B, eventi di premiazione per le scuole e spazi dedicati ai giovani: la tre giorni di Catania si propone non solo come una vetrina di idee e tecnologie ma come una vera e propria piattaforma di dialogo e confronto su diversi focus point, dall’acqua ai rifiuti, dalla mobilità all’ecoarchitettura, dalla pianificazione energetica all’idrogeno verde.
“Ecomed rinnova il suo appuntamento annuale a Catania al centro del Mediterraneo, oggi più che mai la regione del pianeta nella quale si manifestano insieme aperture promettenti e segni drammatici delle sfide globali del cambiamento climatico e della sicurezza energetica, dello sviluppo sostenibile e della pace”, afferma Corrado Clini, presidente onorario del Comitato scientifico.
“La siccità e le migrazioni dal sud del Mediterraneo sono un segnale crescente degli effetti dei cambiamenti climatici che si incrociano con i conflitti e l’instabilità di una parte dell’Africa mediterranea e subsahariana e del Medio Oriente. La spinta alla cooperazione energetica ed economica tra le due sponde del Mediterraneo e l’Africa, che ha un riferimento innovativo nel ‘Piano Mattei’, può dunque essere il volano verso uno sviluppo più sostenibile ed equo”, prosegue l’ex ministro dell’Ambiente.
Questo, dunque, il contesto di Ecomed 2023. “Dal 19 al 21 aprile il governo nazionale e le istituzioni regionali, le Università e gli Enti di Ricerca, le grandi imprese nazionali e start up innovative, si confronteranno sulle politiche e sulle tecnologie per lo sviluppo sostenibile del sud dell’Italia a partire dalla Sicilia, e la realizzazione di un ‘ponte’ per la cooperazione con la sponda meridionale del Mediterraneo”, spiega Clini. “Ecomed-Progetto Comfort, all’interno del progetto Catania2030, offre il suo contributo al processo che vede la Sicilia impegnata in prima linea per la transizione ecologica e, anche quest’anno, mette allo stesso tavolo imprenditoria e pubblica amministrazione, contribuendo allo sviluppo del dialogo sul territorio”, sottolinea Salvatore Peci, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Catania.
“Un evento che parla anche ai giovani, con il coinvolgimento di tante scuole del territorio, per guardare al futuro con una ricchezza di prospettive in grado di offrire opportunità di lavoro ai nostri ragazzi”, aggiunge. Nell’ambito del Salone, evidenzia Peci, continua anche “l’ottima sinergia con il Dipartimento dell’energia della Regione Siciliana per l’organizzazione delle speciali ‘Giornate dell’energia’, fondamentale momento di incontro e formazione sulle tematiche energetiche, anche alla luce dell’attuazione del Pnrr in Sicilia”.
Infine, la parola chiave dell’intera manifestazione: sostenibilità. “Il ruolo di Ecomed è quello di costituire un libero momento di accesso ai più rilevanti e aggiornati contenuti sul rispetto dell’ambiente ma anche un catalizzatore di incontro tra la domanda e l’offerta, tra conoscenza e sete di saperi, tra generatori di idee e professionisti nell’applicarle, in una sorta di miscela alchemica che permette, nella centralità che ha nel Mediterraneo, di creare qualcosa di diverso, di spostare il baricentro della sostenibilità un po’ più a Sud, cosa che può aiutare l’intero sistema paese”, evidenzia Giuseppe Mancini, presidente dell’Associazione Nazionale Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio.
“La manifestazione consente nuove possibilità in termini di accrescimento culturale e di competenza quali elementi fondamentali in queste regioni per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità di cui tanto si parla – aggiunge Mancini, che è anche Coordinatore dei comitati tecnici di Catania 2030 – Perché quando si parla di transizione, ecologica ed energetica, così come quando si parla di economia circolare, bisogna iniziare ad aggiungere sempre più spesso un aggettivo che qualifica questa transizione; aggettivo che non può che essere ‘sostenibile’”.
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