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Un team di scienziati in Galles e Usa ritiene di aver trovato “la causa scatenante” dei coaguli di sangue estremamente rari dopo la somministrazione del vaccino di Astrazeneca.
Il team, secondo quanto riferisce la Bbc, ha mostrato nel dettaglio come una proteina nel sangue sia attratta da un componente chiave del vaccino ideato a Oxford, innescando una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare in pericolosi coaguli.
Alan Parker, uno dei ricercatori dell’università di Cardiff, ha dichiarato alla Bbc: “Quello che abbiamo è la causa scatenante (the trigger), ma ci sono molti passaggi che devono accadere dopo”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Advances. “Sebbene la ricerca non sia definitiva, offre spunti interessanti e AstraZeneca sta esplorando modi per sfruttare questi risultati, nell’ambito dei nostri sforzi per rimuovere questo effetto collaterale estremamente raro”, ha spiegato un portavoce della casa farmaceutica anglo-svedese. L’università di Oxford invece ha rifiutato di commentare la ricerca.
Secondo AstraZeneca, il suo vaccino ha salvato più di un milione di vite in tutto il mondo e prevenuto 50 milioni di casi di Covid. Ma sulla scia dei casi di coaguli nel sangue, seppur rari, l’utilizzo di questo tipo di vaccino nel mondo è stato ridotto, e per i booster vengono ormai utilizzati i vaccini che utilizzano una tecnologia più moderna, con l’Mrna messaggero. Una portavoce di AstraZeneca ha sottolineato che i casi di trombosi avvengono più frequentemente se si viene contagiati dal Covid rispetto al vaccino con il siero anglo-svedese e che le motivazioni legate a questi eventi non sono ancora state stabilite.
La ricerca rivela inoltre che la parte esterna dell’adenovirus, il vettore virale usato nel vaccino anti-Covid AstraZeneca, attrae la proteina del fattore quattro delle piastrine come un magnete. Per rilevare questa reazione gli scienziati hanno usato una tecnica chiamata microscopio crioelettronico che consente di avere immagini dell’adenovirus a livello molecolare.
Il professor Alan Parker, uno dei ricercatori della Cardiff University ha dichiarato a Bbc che si tratta di una differenza di potenziale magnetico tra l’adenovirus che “ha una superfice fortemente negativa e il fattore quattro delle piastrine al contrario estremamente positivo” che scatena la reazione. “Quello che abbiamo è il grilletto, ma ci sono molti altri fattori che avvengono dopo”.
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