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Puntuale come ogni autunno torna l’ora solare in Italia. Nel corso di questa notte, tra il 30 e il 31 ottobre 2021, l’ora legale cederà il passo all’ora solare. In virtù di ciò alle 3 di questa notte le lancette torneranno indietro di un’ora.
Come cambierà l’orario?
Quando le lancette questa notte arriveranno per la prima volta a segnare le 3 l’orario tornerà indietro esattamente di 60 minuti tornando a segnare le ore 2 regalandoci, come prima immediata conseguenza, un’ora di sonno in più.
Il passaggio tra ora legale e ora solare e viceversa, segna anche il passaggio in Italia tra i mesi caldi e i mesi freddi dell’anno, Il cambio d’orario, infatti, si tiene ogni anno in primavera e autunno, di conseguenza il ritorno dell’ora legale è già previsto per il prossimo mese di Marzo, in particolare fino alla notte tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo 2022 quando restituiremo al tempo l’ora di sonno in più ottenuta stanotte.
Un tempo il cambio di orario richiedeva un’azione diretta dell’uomo suoi propri dispositivi (orologi, sveglie e quant’altro) oggi per la maggior parte dei dispositivi elettronici è attiva la progettazione che attiva automaticamente il cambio d’orario.
Per quanto riguarda, invece, i tradizionali orologi, invece, sarà necessario ricordarsi di spostare le lancette.
Quali benefici dal cambio d’orario, perché è utile l’ora legale?
Anche se in forza del cambio d’ora le giornate saranno più corte e il buio coprirà gran parte della durata dei pomeriggi, con l’ora solare al mattino avremo a disposizione 60 minuti di luce in più.
Ma i veri benefici del cambio d’orario, e in particolare dell’adozione dell’ora legale durante i mesi “caldi” riguardano i consumi energetici.
Secondo i dati elaborati da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 450 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 170 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 105 milioni di euro. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate.
È l’ultima volta che si procederà al cambio d’orario?
Negli ultimi anni, spesso, si è discusso sull’opportunità di rinunciare all’ora legale mantenendo la sola ora solare (che tornerà in vigore, lo ricordiamo, questa notte); con tanto di proposta ufficiale di abolizione, avanzata tra luglio e agosto 2018 e caldeggiata soprattutto dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia.
La proposta nasce anche dal fatto che più i Paesi si trovano a Nord e meno benefici traggono dal cambio d’orario. Nei Paesi scandinavi, infatti, le giornate sono più lunghe e di conseguenza il guadagno di ore di luce (e risparmio di energia elettrica) applicando questo meccanismo si riduce enormemente.
Al contrario negli Stati dell’Europa meridionale, come abbiamo visto dai dati dell’Italia, l’ora legale allunga effettivamente le giornate con effettivi benefici.
Ad ogni modo nel 2019 il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza a favore della fine del cambio dell’ora dal 2021; la pandemia di covid 19, però, ha congelato la procedura rimandando di fatto la discussione sulla concreta applicazione del deliberato del Parlamento Europeo, discussione che, malgrado il voto, è tutt’altro che chiusa. Ad esempio nel 2019 l’Italia (Governo Conte) ha chiesto all’Unione Europea di mantenere per l’Italia il doppio orario ma la Pandemia anche in questo caso ha congelato tutto.
L’ora legale in Italia
In Italia l’ora legale è stata adottata a fasi alterne nel corso degli anni. Prima istituita e poi abolita più volte fino al 1965, quando è stata introdotta definitivamente per una durata di soli quattro mesi.
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