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Compagno di scuola, compagno per niente ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?”: ve la ricordate? È il refrain di una delle piu belle canzoni (secondo me) del mitico Antonello Venditti. Con un solo verso è riuscito a sintetizzare…

Tutto quello che, ai tempi (quando scrisse il testo, ma ancora per tanti anni dopo) si pensava del lavoro in banca: posto fisso e sicuro, anche ben pagato se si riusciva a far carriera, ma noioso, ripetitivo. Decisamente poco rivoluzionario. Luoghi comuni che negli ultimi anni si sono letteralmente sfracellati. Il posto in banca non è fisso e sicuro “per niente” , come direbbe Venditti.

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Negli ultimi anni gli esuberi sono stati decine di migliaia. E adesso proprio dalle banche sta per partire una vera rivoluzione: basta social; basta strategie di marketing lanciate e pubblicizzate attraverso facebook, instagram, twitter e messenger.

Si ritorna ai siti web istituzionali della stessa banca per comunicare con i clienti. A fare da apripista in Italia è una delle principali banche, Unicredit: dal primo giugno prossimo – ha annunciato – i social sono banditi. Ma non finisce qui. Sempre i bancari stanno per diventare il riferimento di chi proprio non ce la fa piu a vivere perennemente attaccato al telefonino, sempre, che se per caso non c’è campo ci sentiamo in colpa e quasi ci manca l’aria. Come faranno gli “amici” su facebook a comunicarci cosa stanno mangiando, bevendo, fotografando e pensando in quel preciso momento?

Come possiamo vivere senza queste “vitali” (appunto) informazioni? E se il nostro capo ci cerca? magari alle 11 di sera perché gli è venuto un dubbio su quella frase nel report da consegnare una settimana dopo? Come gli spiegheremo che non c’era campo e noi il suo messaggio nottetempo non lo abbiamo visto?

Ci crederà o penserà – comportamento grave, molto grave – che ci stavamo gustando un meraviglioso dessert al termine di una cena con i nostri amici “reali”? Chissà forse vecchi “compagni di scuola”. Ci crederà o penserà che – grave, molto grave – quella sera avevamo deciso di metterci a letto lasciando il telefonino due stanze più in là e per giunta in modalità silenziosa? Ebbene la risposta ce la danno i bancari: diritto alla disconnessione. Ovvero: dopo l’orario di lavoro (magari con una tolleranza di una mezzoretta) sono vietati i messaggi di capi e clienti ansiosi. Stessa cosa nei weekend.

I bancari – categoria da sempre considerata molto politically correct (ovviamente con l’eccezione di quelli che lavoravano nelle banche fallite e che si sono prestati a rifilare ai clienti bond spazzatura) – pretendono che “il diritto alla disconnessione” sia messo nero su bianco nel rinnovo del contratto di categoria, accanto all’aumento di stipendio e ai bonus vari.

Pretendono, i bancari, che il loro tempo libero sia davvero libero da tutte le scocciature legate a capi maleducati e ansiosi. E che cosa è questa se non una rivoluzione?

eva.kant@quotidianodelsud.it


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