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Cosa prevede l’avviso e come ottenere i contributi
La Regione Puglia ha pubblicato 2 avvisi per l’accesso ai contributi statali destinati ai centri antiviolenza e alle case rifugio, iscritti nei registri regionali e regolarmente autorizzati al funzionamento.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere e rafforzare la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio operanti sul territorio al fine di potenziare le forme di assistenza, accoglienza e accompagnamento alle donne vittime di violenza e ai loro figli, garantendo le attività e gli interventi previsti dall’intesa della conferenza Stato-Regioni e dalla normativa regionale, valorizzando le pratiche di accoglienza autonome e autogestite basate sulle relazioni fra donne.
I soggetti beneficiari
Possono presentare domanda di accesso al contributo i soggetti privati titolari e gestori dei centri antiviolenza e di case rifugio iscritti nell’apposito registro regionale. I gestori dei centri antiviolenza possono presentare una sola domanda di contributo.
I requisiti di partecipazione
I titolari e i gestori dei centri e delle case rifugio, ai fini della candidatura per l’accesso al contributo, dovranno garantire, tramite autocertificazione, il mantenimento del possesso dei requisiti previsti dalla normativa regionale nonché il possesso dei requisiti stabiliti nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
La dotazione finanziaria
I fondi stanziati per i centri antiviolenza ammontano a 710.689,91 euro e sono finalizzati a sostenere e rafforzare la rete delle strutture operanti sul territorio regionale al fine di potenziare le forme di assistenza, accoglienza e accompagnamento alle donne vittime di violenza e ai loro figli. Una quota delle risorse, pari al 30% del budget complessivo disponibile, sarà destinata invece ai centri che hanno attivato nuovi sportelli e che risultano a oggi operativi, in modo da continuare a garantirne la sostenibilità.
L’avviso relativo alle case rifugio ha una dotazione finanziaria di 609.291,30 euro ed è finalizzato a sostenere la rete delle case rifugio di primo e secondo livello operanti sul territorio regionale. Le risorse disponibili saranno così ripartite:
a) il 70% in pari misura fra tutti i soggetti ammessi al contributo;
b) il 30% sarà riservato, in ragione dei maggiori oneri sostenuti, ai soggetti titolari e gestori delle case rifugio di primo livello e ripartito in pari misura fra gli ammessi.
Le spese ammissibili
Sono considerate ammissibili e pertanto rendicontabili le seguenti spese:
1) retribuzione del personale;
2) spese di gestione (costi per le locazioni e le utenze varie);
3) beni e servizi, attrezzature (materiali di consumo, mobili) con un massimo del 10% per le case rifugio;
4) manutenzione ordinaria, con un massimo del 10% per le case rifugio;
5) comunicazione (centri antiviolenza);
6) spese per interventi diretti a favore delle donne accolte e ai loro figli;
7) altre spese, adeguatamente motivate, tese a migliorare l’accessibilità e la fruizione del servizio.
Durata ed erogazione del contributo
Le risorse economiche assegnate a ciascun soggetto ammesso al contributo saranno erogate con le seguenti modalità:
a) l’80% sarà versato successivamente all’atto di approvazione dell’elenco dei soggetti ammessi a contributo, previa sottoscrizione di apposito disciplinare regolante i rapporti tra ente concedente e soggetto richiedente;
b) il 20% sarà erogato a saldo, previa ricezione della relazione descrittiva delle attività effettuate della relativa rendicontazione delle spese sostenute. La relazione, unitamente alla rendicontazione finanziaria, dovrà essere trasmessa entro e non oltre 12 mesi dal mandato di liquidazione dell’80%.
Presentazione delle domande
Le domande, unitamente a tutta la documentazione richiesta, dovranno pervenire in formato digitale all’indirizzo pec ufficio.garantedigenere@pec.rupar.puglia.it entro e non oltre il termine del 19 novembre 2021.
L’istruttoria formale delle richieste verrà espletata dagli uffici dell’assessorato al welfare che avranno la facoltà di chiedere chiarimenti. Al termine dell’istruttoria, verrà adottato l’atto di approvazione dell’elenco dei soggetti ammessi.
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