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Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta

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«Il concorso per l’assunzione di 2.800 tecnici nelle amministrazioni pubbliche del Mezzogiorno è un concorso speciale, nato dal vostro Governo, il cosiddetto Governo giallo-rosso, tra l’altro con il bravissimo ministro Provenzano. Un concorso definito nella legge di bilancio 2021. Un concorso speciale, in un’area speciale, per dotare gli enti locali del Sud di professionalità speciali capaci di gestire i fondi europei. Non di neolaureati, dunque, ma di persone con esperienza e con specialità di competenze».

Lo ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, rispondendo oggi a due interrogazioni del M5S e del Pd durante il Question Time al Senato.

«L’articolo 10 del decreto-legge n. 44 del 2021, che è diventato legge, innova, digitalizza, velocizza i concorsi pubblici e prevede espressamente una doppia via: una per i profili standard, per i quali ovviamente non contano le specializzazioni, e una per i profili a elevata specializzazione tecnica, per i quali invece è necessaria una valutazione dei titoli, come nel caso del concorso Sud».

«In ragione della relativamente bassa partecipazione – due terzi dei convocati in media e, in alcune sedi e per alcuni profili, meno della metà – e dell’obiettivo di assicurare alle amministrazioni meridionali le 2.800 posizioni messe a concorso, il Dipartimento della Funzione pubblica ha deciso di ampliare la platea degli ammessi alla prova scritta, tutti in possesso dei titoli, in maniera tale da poter non solo coprire il fabbisogno, ma anche pensare al futuro. Il decreto “reclutamento”, che arriverà in quest’Aula nei prossimi giorni, contiene infatti una norma, finalizzata al Pnrr, che prevede la possibilità di scorrimento delle graduatorie esistenti per rafforzare le amministrazioni rispetto ai profili necessari all’attuazione del Piano».

«Da parte mia, assicuro il massimo di garanzie per tutelare i giovani nei concorsi per profili standard, ma anche il massimo di garanzie per tutelare le esigenze della Pubblica amministrazione di poter reclutare professionalità specialistiche. Dovremo fare il salto di qualità che è già prassi in Europa, dove anche i contratti a termine sono appetibili per professionisti qualificati per fare un’esperienza nella Pubblica amministrazione. Sono a vostra disposizione per spiegare questa rivoluzione in corso: digitalizzazione dei concorsi, prova scritta della durata di un’ora, ‘cento giorni’. Perché anche con la modifica del bando e il nuovo ciclo di prove, il concorso Sud si concluderà in cento giorni. In passato si arrivava fino a quattro anni».

«Stiamo dando ai giovani i segnali giusti: non perdere tempo su quiz preselettivi mandati a memoria, ma investire su se stessi, sulla propria formazione. Questo concorso è l’ultimo di una serie o magari il primo di un’altra, e sarà bene riflettere tutti sulle ragioni della scarsa appetibilità della Pubblica amministrazione. Sarà bene riflettere, perché nei prossimi mesi, in funzione del Pnrr, cercheremo decine di migliaia di professionalità specifiche e potremo non trovarle. È un problema che ci riguarda tutti. Siamo nel mezzo di una transizione da un vecchio sistema a un nuovo sistema, e c’è bisogno dell’intelligenza collettiva di tutti noi e del Parlamento, l’unico luogo dove questi temi si possono e si devono discutere proprio per rispondere alle esigenze straordinarie e strategiche del nostro Paese».


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