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Diventa un caso e sta creando non poco imbarazzo nel governo la proposta choc del generale Roberto Vannacci sulle «classi separate per aiutare sia i bravi che i disabili». Il ministro Giorgetti arriva a dire che «Vannacci non è della Lega». Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, dichiara che «le sue parole sono contro i nostri valori. Scendono in campo anche i vescovi italiani: «Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia». Lui replica: è stato snaturato il mio pensiero
E oggi cosa farà Giorgia Meloni? Non si parla d’altro alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, riunita per il secondo giorno a Pescara. Titolo della kermesse: l’Italia cambia l’Europa. Sfilano militanti, dirigenti di partito e anche manager di Stato. E a proposito di questi ultimi esplode una polemica: i responsabili di enti governativi e società partecipate dallo Stato si fanno proprio ritrarre con la t-shirt del partito in mano. È il caso del presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo e del capo dell’agenzia per la cyber sicurezza Bruno Frattesi.
GIORGIA MELONI SI CANDIDERÀ ALLE EUROPEE?
Ecco lo scatto incriminato: assieme al ministro della Difesa Guido Crosetto, a Giulio Tremonti e a Isabella Rauti figurano il capo dell’agenzia per la Cyber sicurezza Frattasi e Pontecorvo, presidente di Leonardo. Polemiche a parte, nei capannelli la discussione ruota attorno a una sola questione: “Giorgia” si candiderà alle elezioni europee? La leader di Fd’I scioglierà la riserva fra poche ore. Non a caso si attende con una certa trepidazione l’intervento di chiusura di quest’oggi. L’inquilina di Palazzo Chigi si è riservata di decidere all’ultimo secondo utile. I dirigenti di partito le hanno chiesto espressamente di scendere in campo perché la sua candidatura può apportare un delta positivo a Fratelli d’Italia e anche perché potrà pesare maggiormente in Europa.
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A quanto pare davanti alla platea amica dirà che lei non voleva correre, perché impegnata in mille dossier e perché presidente del G7, ma lo ha dovuto fare perché tanti l’hanno tirata per la giacca: «Me lo avete chiesto voi…». Meloni in campo, dunque. Per massimizzare i consensi e per contare di più in Europa, a maggior ragione quando ci si dovrà sedere al tavolo per decidere il prossimo presidente della commissione europea.
L’IMBARAZZO PER LE DICHIARAZIONI SULLE CLASSI DEL GENERALE VANNACCI
Nell’attesa continua a far discutere la candidatura del generale Roberto Vannacci. Un profilo che ha aperto una ferita all’interno della Lega. L’ala nordista di via Bellerio non ha condiviso la scelta di puntare sul generale, perché non rappresenta le istanze dei territori e sconfessa la storia leghista che non ha mai optato per candidature esterne. In particolare fa discutere la proposta choc di Vannacci sulle «classi separate per aiutare sia i bravi che i disabili».
L’uscita imbarazza il governo, la maggioranza e la Lega che si oppone a Vannacci. Giancarlo Giorgetti arriva a dire che «Vannacci non è della Lega». Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, dichiara che «le parole di Vannacci vanno contro i nostri valori». E la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella che «la mescolanza favorisce l’integrazione». Anche le opposizioni escono in batteria. Fra gli altri interviene Osvaldo Napoli della segreteria di Azione che replica con una provocazione: «Anche per Vannacci potrebbe essere utile un Parlamento separato, con tanti scranni vuoti a cui rivolgere i suoi sermoni sulla separazione dei disabili a scuola».
LA PROPOSTA CHOC SULLE CLASSI SEPARATE DEL GENERALE VANNACCI, LE CRITICHE DELLA CHIESA
L’uscita del generale fa il giro dello Stivale e costringe il vicepresidente della Conferenza episcopale, monsignor Francesco Savino, a tuonare in questi termini: «Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l’inclusione è segno di civiltà». Per il vescovo di Cassano all’Jonio «la differenza non è un problema ma una risorsa». Nel pomeriggio la replica di Vannacci: «Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati».
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