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Mario Draghi

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ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato al Consiglio dei Ministri le dimissioni dal suo incarico, dimissioni che in serata sono state respinte dal presidente della Repubblica Mattarella.

“E’ venuta meno la fiducia verso l’Esecutivo – ha detto Draghi ai suoi ministri nel pomeriggio – ho profuso il massimo impegno per andare avanti ma non è stato sufficiente. Ringrazio voi ministri per i tanti risultati conseguiti insieme, un vero e proprio orgoglio averli ottenuti in un momento tanto difficile per gli interessi degli italiani”.

“Dal mio discorso di insediamento in Parlamento – ha ricordato ancora Draghi – ho sempre detto che questo Esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più, le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico”.

Finito il Consiglio, come detto, Draghi è tornato da Mattarella. Il presidente della Repubblica ha respinto le dimissioni del presidente del Consiglio, invitandolo a presentarsi al Parlamento perchè si effettui una valutazione della situazione che si è determinata.

Il Consiglio dei ministri era durato appena quindici minuti, giusto il tempo dell’annuncio di Mario Draghi. Il premier dimissionario dovrebbe rendere comunicazioni alle Camere nella giornata di mercoledì.

LA GIORNATA

E’ stata la decisione del Movimento 5 Stelle di non votare il dl Aiuti in Senato, uscendo dall’Aula, a portare il governo Draghi a un passo dalla crisi. Sul provvedimento (con le misure urgenti su energia, imprese, investimenti, politiche sociali e crisi ucraina) l’Esecutivo aveva infatti posto la questione di fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Alla Camera il partito di Conte – fortemente contrario alla norma che spianerebbe la strada alla costruzione del termovalorizzatore a Roma – aveva confermato la fiducia al governo, astenendosi invece sul provvedimento in sè. Uno schema, tuttavia, non replicabile in Senato, dove il voto è unico. Non aver votato il dl Aiuti ha significato dunque far saltare la maggioranza, come affermato anche da Pd e Lega. A quel punto Mario Draghi è salito al Colle per un colloquio con Mattarella durato, come detto, circa un’ora per poi annunciare al Consiglio dei Ministri le sue dimissioni.


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