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ROMA – Primo sì della Camera alla legge che depenalizza la coltivazione della cannabis e (nuova) spaccatura all’interno della maggioranza. Questa volta teatro della contesa è la commissione Giustizia della Camera, che approva il testo base del provvedimento che rende legale “per i maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis”.
Votano a favore M5S, Pd, Leu e L’Alternativa c’è. Contrario (e compatto, ad eccezione del sì dell’azzurro Elio Vito) il centrodestra, mentre si astiene Italia viva.
Matteo Salvini parte subito all’attacco. “Ius Soli, Ddl Zan e oggi la coltivazione della cannabis in casa. Se queste sono le priorità di Pd e 5Stelle al governo, l’Italia ha un problema”, mette in chiaro il leader del Carroccio.
“Questa è una legge che va bloccata perché produrrebbe un enorme problema per la sicurezza e vanificherebbe il lavoro delle Forze di Polizia”, gli fa eco il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni.
“L’adozione da parte della commissione Giustizia della Camera di un testo base sbagliato e inaccettabile non vuol dire che quella legge andrà avanti. Quel testo non sarà mai e poi mai approvato. Né dalla Camera tantomeno dal Senato. E’ carta straccia”, taglia corto da FI Maurizio Gasparri, mentre Fabio Rampelli (FdI) accusa la maggioranza di “spacciare canne casalinghe. All’Italia in crisi economica e sanitaria a causa della pandemia, nell’impossibilità di fornire soluzioni credibili ed efficaci la maggioranza offre una risposta di sicuro impatto: canne per tutti – attacca – insomma, grazie a Draghi e a chi lo sostiene saremo tutti più sornioni, felpati, storditi e in qualche caso disinibiti”.
Non la pensano così Cinquestelle e Pd. “E’ un risultato importante – assicura Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S – la coltivazione in casa di canapa è fondamentale per i malati che ne devono fare uso terapeutico e che spesso non la trovano disponibile oltre che per combattere lo spaccio ed il conseguente sottobosco criminale”.
Dello stesso avviso Marco Furfaro (Pd): “Una norma di civiltà per i malati che ne devono fare uso terapeutico e fondamentale per combattere la criminalità organizzata. Ora avanti in aula”, cinguetta.
Il testo, se da un lato diminuisce le sanzioni per i fatti di lieve entità, dall’altro aumenta da 6 a dieci anni le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis. E inasprisce le pene per lo spaccio a minori o che nella vicinanza delle scuole. Adesso toccherà all’ufficio di Presidenza della commissione Giustizia di Montecitorio fissare il termine per la presentazione degli emendamenti. Poi la battaglia avrà inizio.
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