Clemente Mastella durante la presentazione di "Noi di Centro" a Roma
2 minuti per la letturaNO a Carlo Calenda. Sì a Matteo Renzi. “Noi di Centro”, la creatura dell’indomabile sindaco di Benevento ed ex Guardasigilli, Clemente Mastella, è una Margherita 2.0.
È un ritorno sulla scena politica nazionale in pompa magna quello tenuto a battesimo ieri mattina al Teatro Brancaccio di Roma. Un nuovo soggetto politico che vuole abbracciare e accogliere l’area moderata.
A via Merulana c’è una sala gremita ad applaudire il beneventano venuto da Ceppaloni. Accompagnato da sua moglie, la senatrice Sandra Lonardo, Mastella mette subito in chiaro che non intende resuscitare la Democrazia cristiana: “La Dc è irripetibile, la sua storia, il suo modo di essere. Io voglio fare una cosa diversa: aggregare a partire da me un’area di centro, che esiste”.
“Noi siamo un po’ i terrapiattisti di centro”, scherza l’ex ministro della Giustizia. Che guarda anche a Renzi per rafforzare un’area quotata “tra il 10 e il 12%”: “Il mio invito è rivolto a tutti. La mia idea è quella di una Margherita 2.0: quelli che sono al centro devono mettersi assieme”.
Tutti eccetto il leader di Azione Carlo Calenda, al quale Mastella riserva diverse frecciate: “È un personaggio stravagante. Io sono michelangiolesco, lui tolemaico: pensa a se stesso, non so dove andrà, farà la fine dell’asino di Buridano. Tanti anni fa gli facevo le raccomandazioni. Soffre questo complesso psicologico di inferiorità rispetto a me. Mi dispiace ma io vado avanti a prescindere da lui”.
L’ex leader dell’Udeur dispensa consigli al Partito democratico: “Non vince un’elezione dal 2006. È costretto a rincorrere questi matti politici dei Cinquestelle, ma così non va da nessuna parte. A Letta e agli altri dico, rifate l’Ulivo”.
Poi non risparmia bordate ai Pentastellati: “I Cinquestelle hanno recuperato la dignità del 2×1000. Fico arrivava con il pullman, ora arriva con 10 pullman con la scorta. Era solo eccentricità la loro, teatralità. La teatralità di Grillo che proprio qui si esibiva”.
“Questo partito volevo chiamarlo ‘Meglio noi’, meglio noi che quelli di oggi. Uno vale uno? Uno vale zero, vedendo questo vasto magma del mondo 5 Stelle”.
Parlando di Quirinale, Mastella invita i partiti a “non tirare per la giacchetta Mattarella”, che “pare che non ci stia” a fare il bis. E avverte Berlusconi: “Attento, vogliono fotterti. I colloqui Meloni-Letta la dicono lunga, perché questi vogliono eleggere Draghi a tutti i costi, dopodiché si rischia di andare al voto”.
Sulla legge elettorale non usa mezzi termini: “Io sono sempre stato a favore del proporzionale” ma “o c’è il voto di preferenza o non ha senso politico”.
La palla ora passa alle altre forze di centro: accoglieranno l’appello dell’ex ministro del Lavoro nel governo Berlusconi I e Ministro della Giustizia nel Prodi II? Dal Ple arriva un primo ok. “La chiamata fatta da Clemente Mastella a costituire una Margherita 2.0 ci trova evidentemente favorevoli” sottolinea il presidente del Partito Liberale Europeo, Francesco Patamia, che insieme al tesoriere Giovanni Cocco, ha partecipato all’assemblea del Brancaccio.
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