Il confronto tra i presidenti delle Regioni del Sud
4 minuti per la letturaSORRENTO – «La Calabria e il Mezzogiorno possono essere il nuovo Eldorado. E’ necessario smettere di parlare di problemi e presentarsi come opportunità e raccontando le opportunità ci si può candidare a essere la finestra dell’Europa sul Mediterraneo».
Il governatore della Calabria Roberto Occhiuto non usa mezzi termini per analizzare prospettive e potenzialità nel suo intervento al Forum “Verso Sud” di Sorrento nello spazio dedicato ai presidenti delle Regioni del Sud.
Occhiuto ha ribadito il concetto che questo giornale sta sostenendo da tempo: il Mezzogiorno per la posizione geografica strategica negli approvvigionamenti energetici da Africa e Medio Oriente, ma anche perché in termini di energia solare, tasso attuale di infrastrutture, collegamento e integrazione con le filiere produttive europee è già oggi l’unico Eldorado possibile per questi capitali in cerca di destinazione, come ha sostenuto il direttore Napoletano. «Non siamo un territorio triste, perduto, senza speranza, senza voglia di fare, siamo invece un luogo pieno di vitalità. Il Mezzogiorno e la Calabria possono essere il nuovo eldorado – ha sottolineato Occhiuto – Questa guerra sciagurata cambierà per sempre gli equilibri geopolitici e degli scambi commerciali mondiali. In Calabria abbiamo il porto di Gioia Tauro, che negli ultimi anni si è sviluppato enormemente nell’immobilismo della politica. Un hub straordinario che diverrà sempre più importante. E a ridosso del porto insiste una Zona economica speciale di grande potenzialità. La nostra Regione ha presentato al mondo, in occasione dell’Expo di Dubai, il porto di Gioia Tauro e la Zes. Ed è stata un’iniziativa molto apprezzata e che sono certo porterà presto importanti frutti per il nostro territorio. Noi vogliamo attrarre gli investimenti, per creare sviluppo, lavoro e per rilanciare la Calabria».
«Qualche settimana fa ho ritirato fuori dai cassetti della regione un progetto per il rigassificatore di Gioia Tauro, dove possono entrare navi di una certa dimensione e questo rigassificatore ci consentirebbe di produrre un terzo del gas che attualmente importiamo dalla Russia e consentirebbe alla Calabria, inoltre, di avere un enorme piattaforma del freddo nell’area retroportuale, capace di surgelare la metà dei prodotti surgelati che consuma l’Europa, capace di insediare nell’area retroportuale un enorme distretto dell’agroindustria – ha sottolineato Occhiuto – bene questo rigassificatore ha tutte le autorizzazioni ancora vive, si potrebbe fare domani manca semplicemente l’accordo sulla remunerazione regolata perché chi fa l’investimento può così ammortizzare l’investimento stesso. Per il ministro Cingolani dobbiamo renderci autonomi e autosufficienti entro sei-otto mesi quindi si sta pensando a rigassificatori galleggianti, giustamente, ma ho evidenziato al ministro che avere la possibilità di avere un rigassificatore a sette km dalla rete Snam quindi capace anche di distribuire il gas nel Paese è una cosa estremamente importante».
Unico assente al confronto tra i governatori delle regioni meridionali il “padrone” di casa, Vincenzo De Luca, in polemica con l’organizzazione per un presunto sgarbo istituzionale, seppur la motivazione ufficiale è quella di un imprevisto dell’ultima ora che gli ha impedito addirittura di non potersi collegare da remoto.
Tra i Governatori meridionali i dubbi affiorano, ed il presidente della Puglia, Michele Emiliano, come il siciliano Nello Musumeci, chiama a raccolta i colleghi per «un’alleanza che, tra la Regioni del Nord già esiste da tempo». «La Puglia è la regione italiana che spende di più e meglio i fondi europei – ha tenuto a sottolineare Emiliano – ma voglio anche ricordare che quando abbiamo proposto un sistema condiviso tra le regioni del Sud siamo stati ‘mitragliati’. Io mi sento più appartenente al mio territorio e al Sud piuttosto che al mio partito. E quindi basta con la scusa che noi del Sud non siamo capaci di fare il nostro lavoro».
E Musumeci pone anche l’attenzione su un’altra questione al centro del dibattito politico, quella riguardante la realizzazione del ponte sullo Stretto. «Perché la perificità diventi centralità in Sicilia servono infrastrutture strategiche, un grande porto con il retroporto, l’alta velocità ma tutto questo è insufficiente senza un collegamento stabile sullo Stretto – ha sbottato il governatore siciliano – Siamo diventati una barzelletta nel mondo. Il tema non è una o tre campate ma volontà politica del Governo Draghi di fare il ponte sullo Stretto. Io temo che Draghi subisca forti e condizionanti pressioni da parte di interessi economici del nord Italia».
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