La Camera dei deputati
5 minuti per la letturaROMA – Lentamente, in attesa che arrivino i dati definitivi e ufficiali del Viminale, soprattutto per quanto riguarda il proporzionale della Camera, si va delinando la composizione del nuovo Parlamento. E inevitabilmente parte la conta dei promossi e bocciati, tra veterani, ritorni, esclusi eccellenti ed esordienti, con tanti candidati che incrociano le dita per conoscere il loro destino legato a formule tecniche come cifra elettorale, opzioni, resti.
Questioni che non riguardano Pier Ferdinando Casini, che, forte della vittoria su Vittorio Sgarbi nel collegio uninominale di Bologna, si appresta ad iniziare l’undicesima legislatura consecutiva, la terza in Senato, dove invece ci sarà per la prima volta il presidente della Lazio, Claudio Lotito, eletto con il 42 per cento nel centrodestra a Campobasso, dopo la mancata elezione, con annesso ricorso, nel 2018. Lo stesso collegio della Camera dove si registra il successo di un ex collega di partito di Casini, il leader Udc Lorenzo Cesa, che vince con il 42,9. E sempre per i centristi conferma a palazzo Madama per il questore uscente Antonio De Poli, che ad Ancona, con il 41,2, prevale sull’ex segretario della Federazione dei metalmeccanici della Cisl, Marco Bentivogli.
Torna a Palazzo Madama l’ex presidente Marcello Pera, che nel collegio di Sassari vince con il 41,3. Occorrerà attendere ancora qualche ora per sapere se sarà nuovamente in Parlamento Gianfranco Miccichè, plenipotenziario di Forza Italia in Sicilia, capolista al proporzionale al Senato nel primo collegio plurinominale. Con il fiato sospeso anche Stefania Prestigiacomo, alla Camera dagli albori di Fi nel 1994 e stavolta capolista sempre al Senato nell’altro collegio plurinominale dell’isola.
Chi dovrà attendere il ripescaggio nel proporzionale è invece Giulio Tremonti, sconfitto a Milano da Benedetto Della Vedova, che torna così alla Camera. Non ce l’ha fatta invece Emma Bonino, sconfitta nel collegio di Roma centro con Carlo Calenda dalla candidata del centrodestra Lavinia Mennuni e destinata a rimanere senza seggio, visto che Più Europa non raggiunge il tre per cento anche se annuncia di aver chiesto il riconteggio delle schede. Stesso destino per Impegno civico, con Bruno Tabacci eletto per la settima volta alla Camera battendo a Milano-Loreto il vicepresidente della Camera Andrea Mandelli, di Forza Italia, mentre Luigi Di Maio viene sconfitto a Napoli Fuorigrotta dall’ex collega titolare del dicastero dell’Ambiente nel primo Governo Conte, Sergio Costa.
Esordio con vista sul Governo per Carlo Nordio, eletto nel collegio della Camera di Treviso, e Giulio Terzi di Sant’Agata, vincitore nel collegio del Senato di Treviglio. Riscatto per il magistrato Simonetta Matone, che dopo la sconfitta come candidato vicesindaco del centrodestra nelle ultime elezioni di Roma, vince contro Enzo Foschi all’uninominale nel terzo municipio della capitale.
Dopo quasi trent’anni al Parlamento europeo, Antonio Tajani ottiene l’elezione alla Camera nel collegio di Velletri e l’aver presieduto l’Assemblea di Strasburgo potrebbe essere un viatico per la guida di quella di Montecitorio. Già tra i più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi, non ottiene la riconferma come deputato Sestino Giacomoni, mentre attende i calcoli per l’assegnazione dei seggi proporzionali Valentino Valentini, candidato in Emilia Romagna.
In corsa nel proporzionale anche Alessandro Zan, capolista per il Pd a Padova, e l’ex ct della nazionale di pallavolo, Mauro Berruto, capolista in Piemonte. Restando sempre in ambito volley, escluso Gigi Mastrangelo, centrale azzurro, numero tre nella lista della Lega in Puglia. Incerto ancora il destino della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, in corsa nel plurinominale per Fi nelle Marche e in Trentino Alto Adige. Bocciatura per l’ex campione di formula uno Emerson Fittipaldi, candidato per il centrodestra nella circoscrizione America Meridionale. In Sicilia, nel collegio di Catania per il Senato si afferma l’ex presidente della Regione, Nello Musumeci, davanti ai Cinquestelle e a Cateno De Luca, che con il suo partito riesce comunque a conquistare i collegi uninominali di Messina di Senato e Camera.
Sempre nell’Isola, nei collegi per Montecitorio rispettivamente di Gela e Marsala, vincono Vittoria Brambilla e la compagna di Berlusconi, Marta Fascina. Sempre a Gela, ma al Senato, si afferma Stefania Craxi, per il centrodestra, mentre il fratello Bobo, in corsa alla Camera per il centrosinistra, è soltanto terzo a Palermo Resuttana.
Attende il ripescaggio nel proporzionale il sindacalista Aboubakar Soumahoro, candidato da Sinistra italiana, e sconfitto dal centrodestra nel collegio di Modena, ma Ilaria Cucchi vince in quello di Firenze. Sempre in Toscana, costretti ad alzare bandiera bianca nell’uninominale per il Pd il costituzionalista Stefano Ceccanti, in corsa a Pisa per la Camera, e al Senato l’ex capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, a Livorno. Annuncia la sconfitta anche la viceministra di Italia viva Teresa Bellanova, in lista al proporzionale in Puglia e Sicilia.
Per quanto riguarda i leader, senza problemi la corsa nel collegio uninominale di Monza del Senato per Silvio Berlusconi e in quello della Camera di L’Aquila per Giorgia Meloni, entrambi sopra il 50 per cento, mentre approdano in Parlamento nella quota proporzionale Enrico Letta e Giuseppe Conte alla Camera e Matteo Renzi e Matteo Salvini a palazzo Madama. Conferma infine per il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, eletta nel collegio di Potenza.
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