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Donald Trump sarà il 47mo presidente degli Stati Uniti. Come previsto, quello delle elezioni americane è stato un vero e proprio testa a testa tra il neogovernatore e la sua avversaria kamala Harris. A spoglio non ancora concluso, Trump vince con il 51% dei voti (percentuale provvisoria alle 13, ora italiana, del 6 novembre 2024). Si afferma come il secondo presidente nella storia ad ottenere un secondo mandato non consecutivo. Il primo era stato Grover Cleveland.
“Questa sarà l’età dell’oro in America, ci permetterà di renderla di nuovo grande”. Sono queste le prime parole di Donald Trump nel discorso in cui si è proclamato vincitore delle elezioni presidenziali
TRUMP ELETTO PRESIDENTE, HA PUNTATO SUI GIOVANI MASCHI. HARRIS LA PIU’ VOTATA TRA LE DONNE
Donald Trump ha scommesso sul voto di giovani maschi, ispanici ed afroamericani, lanciando già dalla scorsa estate un’offensiva per conquistare spazio vitale in blocchi elettorali tradizionalmente democratici. Una scommessa che, stando alle analisi del risultati elettorali tramite gli exit poll, è risultata vincente. Lo scrive il Washington Post, rivelando che un consigliere prezioso per Trump è stato il figlio Barron. Il 18enne figlio di Melania, che ieri ha votato per la prima volta, ha raccomandato al padre i podcast dedicati alle arti marziali, alle corse delle auto ed altre attività sportive predilette dai giovani maschi che costituiscono quello che ormai è noto come il “bro vote”. Questo ha permesso a Trump di registrare, sempre secondo i primi exit poll, un vantaggio a livello nazionale di 10 punti tra gli elettori maschi.
Kamala Harris invece ha avuto lo stesso vantaggio tra le donne. Non a caso quando erano ancora aperte le urne il consigliere di Trump, Stephen Miller, sui social ha incoraggiato i maschi americani ad andare a a votare, usando un linguaggio militaresco: “tutti gli uomini d’America devono rispettare il loro dovere, andare alle urne e votare, per mettere fine all’invasione una volta per tutte”.
TRUMP ELETTO PRESIDENTE E I REPUBBLICANI CONQUISTANO IL SENATO
Anche la Cnn attribuisce a Donald Trump il Wisconsin e quindi la vittoria delle presidenziali. Con i 10 voti elettorali dello stato, infatti, il tycoon arriva a 276 voti elettorali, oltre il numero magico di 270 necessario per avere la maggioranza del Collegio Elettorale. Fox News ore fa ha attribuito il Wiscosin e la vittoria a Trump, che subito dopo ha fatto il suo discorso della vittoria a Palm Beach.
I repubblicani hanno conquistato il controllo del Senato, che sarà cruciale per la nuova amministrazione di Donald Trump, per la realizzazione della sua agenda politica e la conferma di segretari e nomine giudiziarie. Al momento i repubblicani hanno una maggioranza di 51 a 49, dopo che in West Virginia il governatore Jim Justice ha vinto del seggio che è stato di Joe Manchin per 14 anni ed in Ohio Bernie Moreno ha sconfitto il senatore dem Sherrod Brown.
Ma il vantaggio potrebbe aumentare dal momento che ci sono altri duelli ancora da chiamare, in particolare quello in Montana, dove lo sfidante repubblicano Tim Sheehy è nettamente avanti rispetto al senatore democratico, Jon Tester. E i candidati repubblicani sono in buona posizione anche in altri duelli di stati della “Blue Wall”. E quindi i repubblicani potrebbero rafforzare in modo significativo la loro maggioranza. Tanto che nel discorso della vittoria, Donald Trump ha rivendicato la vittoria al Senato come “incredibile”.
Se i repubblicani avranno una maggioranza significativa, oltre i 52 seggi, questo darebbe loro, e all’amministrazione Trump, un’ampia capacità di manovra, per esempio rendendo meno influenti le due senatrici moderate Lisa Murkowski e Susan Colins, elette in Alaska e Maine, i cui voti invece sarebbero cruciali con una maggioranza ristretta.
DALL’EUROPA
A Bruxelles “siamo convinti che gli Usa, come l’Ue, abbiano un interesse fondamentale nell’avere un’Ucraina forte e sovrana”. Lo sottolinea il portavoce capo della Commissione Europea Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Donald Trump, aggiunge il portavoce per gli Affari Esteri Peter Stano, “entrerà in carica solo l’anno prossimo. La posizione dell’Ue rimane invariata, è delineata nelle conclusioni del Consiglio Europeo: l’Ue e i suoi Stati membri continuano ad essere determinati a sostenere l’Ucraina e continueranno a sostenere l’Ucraina nei suoi sforzi per ripristinare la sua indipendenza e integrità territoriale”.
DAL MEDIO ORIENTE
“La nostra posizione sulla nuova Amministrazione americana dipenderà dalle sue posizioni e dal comportamento nei fatti nei confronti del nostro popolo palestinese e della sua giusta causa”. Lo afferma Hamas in una dichiarazione di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera dopo la vittoria alle elezioni presidenziali attribuita a Donald Trump.
Re Salman dell’Arabia Saudita e il principe ereditario Mohammed bin Salman si congratulano con Donald Trump “in occasione della vittoria” alle elezioni presidenziali. Lo riferisce l’agenzia ufficiale della monarchia del Golfo, la Spa.
DAL GIAPPONE
Arrivano le congratulazioni del premier del Giappone, Shigeru Ishiba, a Donald Trump per la “vittoria”. “Voglio congratularmi con Trump per la sua vittoria e rendere omaggio alla scelta democratica della popolazione degli Stati Uniti – ha detto Ishiba ai giornalisti – Spero di lavorare a stretto contatto con Trump per portare a nuovi livelli l’alleanza Giappone-Usa e le relazioni tra Giappone e Stati Uniti”.
DALLA RUSSIA
Gli Usa di Donald Trump “potranno contribuire a porre fine al conflitto in Ucraina ma questo non potrà essere fatto dall’oggi al domani”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’esito del voto negli Stati Uniti. “Sono gli Stati Uniti a stimolare e gettare benzina senza sosta nel conflitto, che ne sono direttamente coinvolti. Gli Stati Uniti possono cambiare la rotta della loro politica estera”, ha aggiunto il portavoce. Precisando che sarà possibile giudicare le reali intenzioni della nuova Amministrazione americana solo dopo l’insediamento del Presidente eletto. “Dopo la vittoria, quando ci si prepara ad entrare nello Studio Ovale o dopo essere entrati nello Studio Ovale, i discorsi possono a volte assumere un toni diversi”, ha precisato, rispondendo alle domande di chi ricordava le parole di Trump in campagna elettorale, per cui se eletto avrebbe posto fine velocemente alla guerra.
La Russia considera che il livello delle relazioni con gli Stati Uniti sono a un minimo storico. Il Cremlino si dice aperto al dialogo e aspetta di vedere quello che accadrà al suo insediamento a gennaio. Per il momento tuttavia Vladimir Putin non ha in programma di congratularsi con Trump a breve. “Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un Paese non amico che è coinvolto direttamente e indirettamente in una guerra contro il nostro Stato”.
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