Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov
1 minuto per la letturaROMA – “Che il presidente Volodymyr Zelensky sia ebreo non ha alcuni significato. Secondo me anche Hitler aveva origini ebraiche”.
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, intervistato a Zona Bianca su Rete 4, ha risposto così alla domanda se non ritenga paradossale accusare il presidente ucraino di essere a capo di un Paese che, secondo le affermazioni di Mosca, deve essere “denazificato”. Lavrov ha ribadito le accuse a Kiev di servirsi di forze “neonaziste” come il battaglione Azov. “Gente – ha affermato – che ha tatuata sulla pelle la svastica, che legge e approva il Mein Kampf”.
PAROLE FALSE E DELIRANTI
“False, deliranti e pericolose”. Così Dani Dayan, presidente di Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme, ha definito le affermazioni del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov.
“Sono affermazioni – ha aggiunto Dayan, citato dai media – “degne di ogni condanna”.
Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato l’ambasciatore russo a Tel Aviv per “chiarimenti” dopo le “gravi” dichiarazioni del ministro Serghei Lavrov su Hitler ed il presidente Volodymir Zelensky. “Le dichiarazioni di Lavrov – ha accusato il ministro Yair Lapid – sono sia imperdonabili ed oltraggiose, sia un terribile errore storico”.
“Gli ebrei – ha continuato – non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il più basso livello del razzismo contro gli ebrei è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo”.
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