Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina
1 minuto per la letturaFIRENZE – «Saluto tutti gli amici dell’Ucraina e della libertà, so che siete più di 100mila in diverse città, noi ucraini vi siamo grati. Ricordate un numero: 79. Capirete cosa significa per la nostra vita. Lo racconterò a tutti i 100mila, ai milioni che ci ascolteranno. Vediamo una terribile guerra, l’Europa non la vede dalla seconda guerra mondiale, è un’invasione cinica e crudele della Russia sul popolo ucraino, l’ha voluta la Russia contro persone sincere. Per noi quel 79 sono 79 bambini uccisi dalla guerra, 79 famiglie che hanno perso la vita, la cosa più preziosa. Dovete fare sì che questo numero non aumenti. Hanno distrutto decine di ospedali, distruggono quartieri residenziali, case, sapete cosa vuol dire non trovare la pace nemmeno in Chiesa? Nelle piazze? Piazze come la vostra. Ci bombardano 24 ore su 24 e distruggono tutto».
Lo ha detto Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, in collegamento con la manifestazione “Cities stand with Ukraine” a Firenze.
«I russi distruggono ospedali, asili nido, università, quartieri residenziali a tappeto. Come possiamo sopravvivere? Immaginate cosa significa per noi e i nostri figli, non troviamo pace nemmeno in chiesa perché le bombardano – ha aggiunto -. Anche le piazze come le vostre. La piazza della Libertà, la più grande d’Europa, è stata distrutta da un razzo russo. Mi chiedono sempre come l’Europa può aiutare l’Ucraina, ma io vorrei formulare la domanda diversamente: come l’Europa può aiutare se stessa. Questa guerra non è soltanto contro gli ucraini, ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere, non uccidere. Noi siamo diversi perché noi viviamo, non uccidiamo. Noi siamo quelle 79 vite, loro quei 79 morti».
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