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E’ un Pd dominante in Emilia Romagna: De Pascale è il nuovo governatore dopo Stefano Bonaccini eletto al Parlamento europeo
Cronaca di una vittoria annunciata. Tutto come previsto in Emilia Romagna per il rinnovo del Consiglio regionale. L’uscita di Stefano Bonaccini, eletto al Parlamento europeo, ha aperto la corsa alla poltrona di presidente della Regione, per la quale i due candidati principali sono stati Michele De Pascale, sostenuto dalla coalizione della sinistra, ed Elena Ugolini, sostenuta dal centrodestra.
L’affluenza è stata inferiore alle precedenti tornate elettorali, il che preoccupa entrambi i comitati. Alla chiusura dei seggi di domenica si era fermata al 36,10%. Tra chi ha votato nella seconda giornata di urne aperte c’è Elly Schlein, che ha dato in suo voto nel seggio 99 del capoluogo.
Alla chiusura definitiva dei seggi, nelle 4.529 sezioni l’affluenza si è fermata al 46,42%. Oltre 21 punti percentuali in meno in meno rispetto alla precedente tornata elettorale, quando votò il 67,67%. Alla chiusura, dopo la rettifica da parte di un seggio, a Bologna, città che ha visto l’affluenza maggiore in Emilia-Romagna, hanno votato 164.104 elettori. Pari al 52.97% dei cittadini aventi diritto.
I primi exit poll già confermavano le previsioni della vigilia, con De Pascale in testa su Ugolini. Le prime stime del Consorzio Opinio per Rai davano il candidato del centrosinistra avanti con una forbice del 53-57%, davanti alla candidata del centrodestra Elena Ugolini, al 39-43%.
Visti i risultati ampiamente positivi per il candidato della sinistra, Schlein è arrivata nel comitato elettorale di De Pascale e poco dopo le 17 al comitato è arrivato proprio il candidato, accolto dagli applausi dei presenti. «Ringrazio tutti gli emiliano-romagnoli – ha detto De Pascale una volta arrivato al comitato, abbracciando Schlein – Un voto che conferma una forte fiducia rispetto a una politica che ha ispirato la nostra campagna elettorale, una campagna onesta e mai arrogante. Il dato di partecipazione preoccupa, merita riflessione. Devo molta riconoscenza, a partire da Elly Schlein e Stefano Bonaccini che mi hanno dato un sostegno immenso».
«In questa terra siamo stati duramente feriti in questo anno e mezzo – ha detto De Pascale – Un anno e mezzo di speculazioni politiche e di scontri, un dato drammatico per la nostra terra. Da questa campagna elettorale deve finire la speculazione politica e deve cominciare la collaborazione istituzionale. Spero già nei prossimi giorni di incontrare la presidente del Consiglio per un cambio di passo».
Dal comitato è arrivato anche l’intervento di Schlein: «Questa vittoria è anche il riconoscimento, come diceva De Pascale, dell’onestà di questa proposta. Una proposta che sa che ogni giorno c’è da migliorare senza mai sedersi sui risultati ottenuti, e questo ci impegneremo ogni giorno a fare. Un riconoscimento importante, tanto più dopo gli anni difficili che questa terra ha vissuto con la pandemia e con le alluvioni, quindi è un grande attestato di fiducia».
Per Schlein, in Emilia «ha vinto una coesione e un’unità del nostro partito: voglio ringraziare anche qui Stefano Bonaccini perché è sicuramente il segno di dove possiamo arrivare quando siamo uniti tutti quanti attorno a un obiettivo».
Elena Ugolini si è già complimentata con il candidato vincente: «Ho appena chiamato De Pascale e gli ho fatto i complimenti perché la sua è una vittoria decisa e schiacciante». Insomma, tutto secondo copione.
Il campo largo ha vinto. Vittoria facile e scontata, ma che difficilmente potrà avere ripercussioni sulla politica nazionale. E all’interno del Pd ne sono consapevoli: «Noi lavoriamo sempre per l’unità della coalizione, ma non dipende soltanto da noi. Ancora troppe cose ci dividono dai 5 stelle» dice un big dem. Come a dire che per scalzare Giorgia Meloni dal governo nazionale c’è ancora tanta strada da fare.
Giuseppe Conte, poi, è in tutt’altre faccende affaccendato. Inutile ragionare di campo largo almeno fino a quando non avrà chiuso il congresso grillino e la querelle con Beppe Grillo. Infatti Conte, anche dopo la vittoria in Emilia Romagna, preferisce non sbilanciarci sul futuro del campo largo. È molto meglio andare da soli per rafforzare il partito, visto che con la fuoriuscita di Beppe Grillo i Cinque stelle potrebbero ridursi a pesare non più del 5-6%. Troppo poco per contare qualcosa.
Per questo preferirà, nei prossimi mesi, la corsa in solitaria nella speranza di recuperare consensi. Il problema, però, è che la corsa in solitaria non piace a Elly Schlein, che sta facendo di tutto per far partire l’operazione campo largo.
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