Matteo Renzi
3 minuti per la letturaDomenico Lacerenza rinuncia alla candidatura per la presidenza della Regione Basilicata; Renzi svolta a destra, via all’asse con Forza Italia
Caos centrosinistra in Basilicata. Domenico Lacerenza rinuncia alla candidatura per la presidenza della Regione. E questa volta è vero. Non ci sono smentite. La notizia viene diffusa nel primissimo pomeriggio di sabato. Tanti i veti nei confronti dell’oculista che non è riuscito a convincere un pezzo consistente della coalizione di centrosinistra. Tante le pressioni da parte di una parte del Pd locale. Così, a cinque giorni dalla chiusura delle liste – si vota il prossimo 21 aprile – il centrosinistra si ritrova senza alcun candidato come governatore. Tutto da rifare insomma.
Il diretto interessato diffonde un comunicato in cui spiega le ragioni del passo indietro: «È una decisione – osserva Lacerenza – presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi. Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito. In ogni caso voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo».
Carlo Calenda, leader di Azione, non perde e attacca il duo Conte-Schlein: «Dilettanti allo sbaraglio. Altro capolavoro politico di Conte con Pd a rimorchio». E anche i renziani escono in batteria. Prima Raffaella Paita – «Ogni giorno ritirano il candidato del giorno prima» – e poi Davide Faraone irridono i leader del cosiddetto campo largo: «In Basilicata il campo largo supera di molto la soglia del ridicolo. Elly Schlein e Giuseppe Conte, a pochi giorni dalla presentazione delle liste, sono riusciti a non trovare un candidato, che duri più di un giorno. Non gli resta che cercarlo con un annuncio».
Calenda fa sapere che oggi terrà una conferenza stampa in cui illustrerà la posizione di Azione. Incontro con la stampa cui prenderà parte anche Marcello Pittella. Il leader di Azione prende di mira ancora una volta il Pd e sembra prefigurare un accordo con il centrodestra: «In questa regione la situazione del Pd mi pare di confusione totale. L’unica cosa che mi sento di dire è: ‘In bocca al lupo’. Il Pd ritrovi un po’ di orgoglio, mandi a quel paese Conte e si costruisca un’alternativa seria, di governo, che non può essere condizionata dai cialtroni».
L’altra novità di giornata è rappresentata dalla mossa dei renziani che nel tardo pomeriggio annunciano l’accordo con il centrodestra: sosterranno infatti il governatore uscente Vito Bardi di Forza Italia. «Il generale Vito Bardi è un candidato moderato e Italia Viva, per il bene della Basilicata, sosterrà la sua candidatura alla presidenza della Regione» fa sapere Paita. Un accordo che sembra prefigurare qualcosa di più di un semplice patto programmatico sulla Basilicata. Un’asse tra Renzi e il centrodestra che potrebbe cambiare gli equilibri del coalizione di Meloni e della politica italiana.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA
A livello locale va bene,ma penso che Italia Viva non governerebbe con Meloni anche senza Salvini……se è vero che Giorgia è populista e incoerente come giustamente la definisce.