Giorgia Meloni in una manifestazione elettorale
3 minuti per la letturaÈ IL primo vero weekend di campagna elettorale in vista di regionali ed europee e il dibattito è polarizzato dalla sfida alle urne tutta al femminile: Giorgia Meloni versus Elly Schlein. La prima è la leader indiscussa del centrodestra e riflette se candidarsi o meno per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. Scenario che porta con sé una controindicazione: un exploit di Meloni e Fratelli d’Italia potrebbe avere come effetto la destabilizzazione dell’esecutivo. Meloni, dunque, vuole evitare l’effetto 2019 quando Salvini cannibalizzò i 5stelle e fece saltare il tavolo del governo gialloverde. Di tutto questo i tre leader del centrodestra discuteranno quando si ritroveranno attorno a un tavolo per un vertice che dovrebbe tenersi nei primi giorni della settimana verrà. Un confronto da cui – teorizza Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati – «il centrodestra uscirà unito e compatto. Il dibattito in coalizione non è solo utile ma normale».
Dall’altra Schlein non intende farsi tirare per la giacca da chi le consiglia di non partecipare alle europee perché «sarebbe un vulnus per la democrazia». La decisione di candidarsi alle europee «prescinde dalle valutazioni di altri leader e di altre forze. Ma ho sempre detto che è l’ultima delle valutazioni, prima viene il progetto dell’Europa che vogliamo» scolpisce Schlein ad Agorà, su Rai Tre, rispondendo a chi le chiede se la sua eventuale candidatura sia legata a quella della premier Giorgia Meloni. Qualche ora dopo Schlein è in Abruzzo per un mini tour. E ripete ancora una volta sull’ipotesi di candidatura: «Non c’è nessuna novità su questo fronte. Siamo in Abruzzo per un’altra elezione molto importante che si terrà prima delle europee, perché si voterà il 10 marzo». Di sicuro potrebbe farle gioco presentarsi alle urne come capolista perché la sfida si polarizzerebbe con Meloni e così arginerebbe l’alleato Giuseppe Conte, leader dei 5stelle. E a proposito di regionali ieri c’è stata la prima uscita pubblica di Paolo Truzzu, candidato dal tavolo sardo di centrodestra per le regionali del 25 febbraio. Truzzu lancia un appello al Psd’Az che venerdì dopo una riunione di quasi quattro ore della direzione regionale del partito guidato dal presidente uscente aveva deciso di sostenere Solinas: «Il vostro posto è qui, non c’è altro posto dove potreste stare meglio, state al nostro fianco. E se avete un dubbio, che credo non ci sia, la cosa che vi chiedo è che lo sciogliate subito, per rispetto di tutti, dei nostri elettori, dei sardi».
Così Truzzu, che entra nel merito dei contrasti sul suo nome: «Questo tira e molla non aiuta nessuno, il compito della politica è dare l’esempio e mettersi a disposizione degli altri. Far capire che c’è qualcosa di più importante di un singolo». Sulla stessa lunghezza d’onda la senatrice e coordinatrice isolana di FdI Antonella Zedda. «Faccio un appello alla Lega e al Psd’Az: fate parte con noi della compagnia dell’anello, le porte sono aperte, vi aspettiamo, siamo qui». Sullo sfondo c’è la profezia di Renzi. Il leader di Italia viva si è lasciato scappare che «molto presto avremo nuove elezioni». Risposta di Antonio Tajani: «C’è un’altra domanda più interessante?».
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA