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Arrivano le richieste delle organizzazioni che operano nell’agricoltura in vista della manovra; meno tasse e contributi per i giovani e niente tagli
Allerta meteo a ripetizione e una siccità che al Sud, nonostante la pioggia, non è ancora superata. Mentre il rialzo dei listini del petrolio con rimbalzi sui costi energetici rischia di ipotecare il futuro dell’agroalimentare. In questo contesto una stretta sui conti del settore nell’ambito della nuova legge di Bilancio potrebbe mettere fuori gioco molte aziende.
E se, come ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti – in occasione di un evento di Bloomberg a Milano, nella giornata dell’audizione alla Commissione Bilancio di Camera e Senato delle organizzazioni di rappresentanza dell’agricoltura sul Piano strutturale di Bilancio (Psb) – tutti sono chiamati a fare sacrifici, c’è però da dire che qualcuno ne ha già fatti molti. Basta un numero: gli 8,5 miliardi di danni stimati dalla Coldiretti per le catastrofi causate dai fenomeni meteo avversi quest’anno. E che si sommano ai 6 miliardi dello scorso anno. E il risultato è il calo del valore aggiunto agricolo e anche dell’occupazione, in controtendenza rispetto all’andamento positivo del complesso del sistema produttivo.
Per l’agricoltura dunque non sembrerebbero esserci spazi per “tagli”, ma anzi occorrerebbero ulteriori interventi finalizzati al sostegno produttivo, all’innovazione, ai giovani e alle infrastrutture.
Se oggi infatti c’è un’opportunità per cambiare il passo a un’attività comunque ritenuta strategica a livello nazionale e comunitario e che, nonostante le avversità, raggiunge risultati eccellenti nell’export, è quella di spingere su ricerca e hi tech per contrastare così gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici anche con coltivazioni più resistenti. Così come occorrono opere infrastrutturali, in particolare idriche. Per contenere gli enormi quantitativi di acqua che cadono violentissimi e trattenerli. Per poi ridarli a campagne e città nei periodi, sempre più frequenti, di siccità.
Ecco perché Coldiretti nell’audizione in Parlamento ha affermato la necessità di “consolidare le misure fiscali ed economiche vigenti. Anche in una prospettiva pluriennale, in considerazione del contributo che le imprese agricole possono rendere alla crescita sostenibile”. Quindi niente tagli all’agricoltura, meno pressione fiscale e contributiva e agevolazioni per l’insediamento dei giovani. Sui giovani si appuntano infatti le speranze di uno sviluppo nel segno dell’innovazione. Una cartina al tornasole della voglia di investimento che anima gli under 40 è il bilancio Ismea della misura “Più Impresa”. Che finanzia progetti di sviluppo di giovani e donne. E anche quest’anno Ismea, ieri, in chiusura di portale, ha annunciato non solo il sold out, ma il superamento del budget. “A fronte di uno stanziamento di 60 milioni sono state registrate domande per un valore di oltre 170 milioni di investimenti da realizzare”. E il 56% dei progetti riguarda l’imprenditoria giovanile.
Per Coldiretti bisogna anche agire sulla domanda di beni alimentari con interventi mirati. Come per esempio la Card “Dedicata a te” che prevede un contributo per l’acquisto di cibo, ma anche e soprattutto con strumenti di tutela delle produzioni agroalimentari dalle malattie infettive (in primis peste suina, lingua blu, influenza aviaria e Xylella) che mettono a rischio il patrimonio zootecnico e le coltivazioni. Altro settore da valorizzare nell’ottica dello sviluppo di un’agricoltura sostenibile è quello delle agroenergie. Ma in questo campo per Coldiretti “è quanto mai opportuno chiarire alcuni aspetti della disciplina della produzione e cessione”.
Le energie pulite sono la nuova frontiera dell’agricoltura green, ma rappresentano anche un’occasione per tagliare i costi e implementare i redditi aziendali sempre più all’osso. Sono inoltre visti con favore i disegni di legge collegati alla Bilancio tra i quali quelli sul rafforzamento dei settori agricoltura, pesca e foreste e sulla nuova disciplina dei reati agroalimentari. In quest’ultimo caso si tratta di una misura sollecitata da anni e che tra l’altro può contare su un disegno di legge firmato da Giancarlo Caselli, responsabile del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie di Coldiretti.
L’obiettivo della trasparenza infatti, secondo l’organizzazione agricola, va perseguito a tutti i livelli, da quello produttivo con indicazioni chiare per il consumatore, al contrasto a pratiche commerciali sleali e a reati che inquinando il mercato scacciano le imprese sane. E apre prospettive favorevoli infine l’impegno annunciato dal Governo di un disegno di legge sulle piccole e medie imprese per favorire il ricambio generazionale, l’accesso al credito e la crescita dimensionale delle imprese.
Sono queste le principali emergenze del settore alla ricerca di una dimensione sostenibile sul piano ambientale ed economico. Copagri, da parte sua, ha sollecitato il rifinanziamento della Nuova Sabatini, la semplificazione dell’accesso al credito, il maggior ricorso alla ricerca e innovazione e all’attenzione all’imprenditoria giovanile.
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