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Il ministro dell’economia vuole rispettare le scadenze decise con l’Ue; dal governo la conferma: Mps sarà venduto entro la fine dell’anno


Entro la fine dell’anno Mps dovrebbe finalmente convolare a nozze, anche se non si sa ancora con chi. A confermare l’orizzonte temporale per la vendita di quella che è considerata la Cenerentola fra le banche italiane è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a due giorni dall’assemblea chiamata ad approvare il bilancio. “La scarpetta è pronta, il 2024 credo debba essere l’anno buono”, ha affermato Giorgetti a proposito del partner per l’istituto senese, da trovare nel giro di otto mesi, anche in base agli accordi presi con la Ue.

Di sicuro chi è interessata all’acquisto dovrà fare riferimento alle valutazioni di Borsa dove oggi la banca vale oltre 5 miliardi di euro, e pagarci sopra un premio per il controllo. Lo ha spiegato il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi in risposta a un piccolo socio che, nelle domande prima dell’ assemblea – dove non si voterà in presenza ma solo tramite un unico rappresentante designato – chiedeva quale fosse “il giusto prezzo”. “Uno dei parametri da tenere in considerazione per determinare il valore del gruppo è il corso di Borsa a cui applicare eventualmente un premio di controllo” ha spiegato il board.

Ha già perso intanto il suo ruolo di azionista di controllo il ministero dell’Economia che con due successive cessioni sul mercato – lo scorso novembre e a fine marzo – ha ridotto la sua quota dal 64,23 al 26,73%. E non è escluso che prima di ‘accasare’ Mps possa alleggerirsi ancora. Avrà le mani libere per farlo alla scadenza a fine giugno del lock-up. Il problema resta di trovare un partner per dare luce all’agognato terzo polo. Finora Unipol/Bper e Banco Bpm hanno escluso di essere interessate all’acquisto del Monte dei Paschi e, seppur con toni più sfumati, anche Unicredit ha espresso la stessa posizione. Una bella dote comunque Mps ce l’ha.

Dalle risposte alle domande dei soci pre-assemblea il cda guidato dall’amministratore delegato Luigi Lovagno ha ricordato che Monte dei Paschi dispone di 2,2 miliardi di euro di capitale in eccesso, ipotizzando “a soli fini illustrativi” di mantenere un indicatore di solidità patrimoniale Tier1 ratio del 13,5%.Il resto del mercato chiude in un netto rosso quella che doveva essere una seduta interlocutoria per le Borse europee, in attesa dei due appuntamenti clou della settimana in chiave tassi: la riunione della Bce e l’inflazione Usa. Piazza Affari archivia così la giornata con un -1,08% nel Ftse Mib, tornato sotto i 34mila punti, sui minimi di giornata anche sulla scia dell’andamento di Wall Street che ha virato in negativo dopo l’avvio ottimista.

A dare il tono all’Europa sono state le vendite pesanti su tutti i titoli della difesa europei che, dopo il rally degli ultimi mesi, hanno visto scattare i realizzi complice un report di Goldman Sachs che ha messo in evidenza quanto siano elevate le quotazioni ai livelli attuali e ha sottolineato che le azioni del comparto a questo punto presentano più rischi al ribasso che opportunità al rialzo in vista del 2025. Così, tra i titoli del settore più colpiti dalle vendite, Leonardo segna una delle performance più pesanti con un -8,95% in chiusura. Male sull’azionario il comparto industriale, (Iveco tra i peggiori con un -6,96%) ma il listino milanese risente anche delle vendite sui bancari.

Tengono le utility, in vetta Diasorin (+3,5%) che beneficia ancora del giudizio positivo di Ubs e dei risultati della rivale bioMérieux, in rally a Parigi. Intanto, l’oro ha aggiornato nuovi record con il contratto sport a 2.348 dollari l’oncia dopo il record di 2.365,35 mentre i future giugno sono in rialzo a 2.376 dollari l’oncia dopo il top a 2.384,35 dollari l’oncia. Seduta in altalena per il petrolio dopo il calo della vigilia, sulla scia delle dichiarazioni contrastanti in arrivo dal Medio Oriente sul possibile cessate il fuoco a Gaza


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